mercoledì 13 ottobre 2010

Sandokan

"Grüezi, Guten Tag!"
Ci saluta un uomo dalla carnagione olivastra e le mani ruvide, gli occhi enigmatici ed un sorriso che stupisce perché privo di un dente d'oro, elemento che sembra essere l'unico tratto mancante ad un miscuglio tra boss di cosa nostra e la figura invecchiata di Sandokan.

Bisbiglio a Ela "Ma non dovevamo incontrare l'amministratore dell'appartamento per la consegna delle chiavi?" e lei ancora più silenziosamente e con quel sorriso enigmatico " È-L-U-I".... "Ah..."

Ed eccoci, con i rispettivi genitori alle spalle, alle prese con i sforzi e balbettii in tedesco: "Ich bin Lola", "Und ich Ela"....

"Ahaaaaa, lieto di fare vostra conoscenza! Qualsiasi cosa voi avete bisogno, chiedere me senza problema!"

Bisbiglio a Ela "Ela ma parla tedesco quanto noi... forse solo un attimo meglio..." E lei con sempre quella smorfia a forma di sorriso "Sì è vero, è straniero..." e mi guarda come per dire ora stai zitta!

Il nostro Sandokan allora si muove elegantemente con gesti enfatizzati e teatrali come se ci stesse mostrando un prodotto imperdibile, solo che noi già lo abbiamo visto e già lo abbiamo preso. "Ja hier die Küche", "Hier wunderschöhn!", "Aha das ist perfekt!"

Bisbiglio a Ela "Mancano solo le piroette..." E lei non parla... anzi con la sola forza dello sguardo mi minaccia se non faccio voto al perpetuo silenzio...

Ci saluta, si congratula, ci mostra il dente d'ora che non ha e si scusa perché la sciabola l'ha dimenticata a casa.

Noi con le chiavi in mano immobili ci sentiamo veramente all'inizio di un'avventura... forse in una giungla con tigri e pantere?

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