giovedì 30 dicembre 2010

Che fai?

Il natale e le feste in generale ci regalano l'opportunità di passare del tempo con la famiglia allargata. Nel mio caso si tratta di una famiglia MOLTO allargata. C'era mia sorella con suo marito, i miei genitori, Apemaya l'altra mia sorella, c'erano tutti gli zii, lo zio Ciccio, lo zio Miché e anche lo zio Danié, il quale non parla proprio mai, poi c'erano la zia pugliese e la zia portugueja, la quale parla molto di più, e poi due cuginetti piccoli, Jo e Ricciolina.

Ricciolina ha  tre anni e una lingua che sembra averne il doppio. Il giorno della vigilia ha scannerizzato la sua cuginetta Lola e O'Tactac per capire quale legame umano li legasse. Quando O'Tactac si è avvicinato per abbracciarmi e darmi un'innocente bacio sulla guancia la piccola si è incuriosita. Ci ha guardati dal basso in alto e ha apostrofato O'Tactac:
"Che fai?"
 Noi che non ci eravamo accorti di quel piccolo cervello che si interrogava sul nostro conto, sobbalziamo e una leggera tinta rosea ci colora le guance. O'Tactac cerca di temporeggiare imbarazzato...
"Ho tetto che fai?!"
"L'abbraccio Ricciolina, io abbraccio Lola perché le voglio bene..." La bimba curiosa fissa con quei suoi tondi occhi nocciola quelli verdi di O'Tactac. Si convince che per il momento può bastare, alza le spalle e ricomincia la furia dell'apertura dei regali. O'Tactac invece, dopo alcuni secondi di paralisi cerca di riprendersi dall'interrogatorio.

Il giorno dopo Ricciolina e seguito sono in visita a casa di Lola e qui si svela il motivo di cotanti sospetti:
"Ziao Lolla!"
"Ciao Ricciolina mia."
"Dov'è tuo flatelllo?"
"Ricciolina, io non ho un fratello."
"Sì inveze, O'Tactac!"
"No O'Tactac è il mio ragazzo, ehm... il mio fidanzato..."

L'indagine sui rapporti umani da parte di Ricciolina richiede un grande sforzo ed una viva attenzione. Le ricerche però sembrano svilupparsi con notevole velocità. Oggi mi ha chiesto, di fronte a tutta la famiglia, se: "O'Tactac ti baza im bocca?"

Lola :-)

mercoledì 29 dicembre 2010

Tutto puó succedere nei camerini dell'H&M

Quando sono in libertà vigilata, le Funkfunk fanno shopping, l’attività che le rende le donne piú felici di questo mondo…fossero come le protagoniste di “Sex and the City” comprerebbero tutto l’H&M, il FoxTown e Zara.

L’ultima tappa della loro mattinata, per chiudere in bellezza, è quel grande magazzino a tre lettere “H e M” che ancora adesso non so cosa significhi…

Lola: “Funkfunk, muovetevi, dentro l’H&M, c’è il prof di piano del liceo”
Ela, ad alta voce: “Ma chi? Ma dove? E che prof?”
Francis: “Shhh Ela è proprio qui dietro di noi” --> come potete vedere, non esistono solo le figure "alla Francis"

Le Funkfunk si rifugiano nella loro seconda casa.
Ela, tutta contenta e soddisfatta, ha in mano un sacco di Bata con delle scarpe che le rendono “delle gambe mozzafiato” (cito Lola). Si dirige verso il vestito setato blu metallizzato che ha comprato per il matrimonio della sua amica qualche giorno fa e ce lo mostra.

Francis: “Wow Ela che bello”
Lola: “Ela è una fiCaaaata, ti farà un fisichiiiiiiino”

Mentre si dirigono nei meandri dei camerini, Francis acchiapa un cappello e se lo mette.

Francis: “Sembra il cappello del postino!”
Ela: “Ma ti sta benissimo!”
Lola: “Il mio postino non ha quel cappello lí” (neanche il mio a dir la verità :D)

Nei meandri del camerino…
Mentre Lola e Francis aspettano ore ed ore ed ore, Ela è nel camerino dell’H&M a mettersi il vestito blu (che ha già comprato qualche giorno fa) e le scarpe di Bata per vedere quale effetto puó avere una ragazza come lei sui ragazzi di oggi.
Dopo ooooore ed ore di attesa, Ela finalmente apre la porta del camerino..

Ela: “Mi sento Carrie di Sex and the City
Lola: “Ela, sei un ben di dio!”

Francis si guarda in giro, per paura di essere sentita…

Francis: “Ela sei uno schianto!”

Questo è quello che Ela puó offrire:

-          delle gambe mozzafiato
-          un fisico da paura
-          una camminata da modella
-          un viso sensuale

Le offerte partono da 500CHF, l’asta è aperta. Il miglior offerente, oltre ad Ela, un oggetto raro che si puó trovare solo nella casa delle Funkfunk, si aggiudicherà anche "il cappello da postino".

Francis

martedì 28 dicembre 2010

Giacca evidenziatore e sorriso inconfondibile

Le Funkfunk sono finalmente in Ticino, ognuna a casa propria e con la propria famiglia. Anche se questi concetti, quando si vive altrove, cominciano a perdere i loro contorni netti. Hanno passato il natale con i propri cari, si sono abbuffate come si deve (questo forse vale più nel caso di Francis e Lola, le quali, diciamolo pure, ce l'hanno nel sangue la capacità di riempirsi gli stomachi senza fare una piega), hanno ammirato i loro alberi di natale, hanno goduto del calore festivo dei biscotti appena sfornati e sono sobbalzate mentre scartavano i regali da tempo lasciati sotto l'albero per loro. Si sono fatte gli auguri con un sms e un po' di malinconia per la funkcasa. Ma, come si sa, il Ticino non è poi così grande...

"O'Tactac! Vai piano ti prego! Se non rallenti mi toglierai altri 10 anni di vita! Sono già sulla sessantina, ti prego, ti prego fammi arrivare almeno ai sessanta!"
Ma O'Tactac sembrava più impegnato a farmi morire di crepacuore che ad ascoltare le mie suppliche. Che ci volete fare è così che si diverte. D'un tratto mentre inscenavamo il granpremio di Monza intravedo tre figure che passeggiano ammirando il lago, tutti imbacuccati per resistere al gelo di questi giorni.
"Fermaaaaaaaaa!! C'è Ela! Ela! Ela!"
"Come Ela?" L'incredulo O'Tactac continua a guidare.
"È Ela sono sicura! Fermatiiii!!"
"Guarda che non può essere Ela. Quella ragazza ha una giacca giallo evidenziatore e un cappello di lana marrone gigante..."
"Embeh, non può essere che una persona in vacanza si rilassi un po', ah queste convenzioni sociali. Fammi scendere..."
"Ti prego, puoi non farmi fare figure?"
"Ma certo O'Tactac, quando mai ti ho dato motivo di dubitarne?" Sorrido e gli faccio l'occhiolino, scendo e comincio a gridare a squarciagola: "Elaaaaaaaaaaaaaaaaaa! Elaaaaaaaaaaa!"
I gabbiani, anzi no non c'erano i gabbiani, le papere si allontanano infastidite dalle grida ed i passanti guardano prima me e poi colei che avrebbe dovuto accogliere i miei richiami. Ma niente Ela camminava, tutta contenta con i suoi e non mi sentiva.
"Dai Lola, non ti sente basta adesso..."
"Uomo di poca fede, Elaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!"
Beh dopo questo urlo di richiamo che neanche Tarzan, Ela si volta, mi riconosce in lontananza ed entrambe cominciamo a correrci incontro. Ci abbracciamo, ci diamo gli auguri di persona e ci stupiamo di esserci incontrate. Ci riabbracciamo e io torno dal mio guidatore impazzito e lei torna alle sue passeggiate serene.

"Che figure Lola, ma dovevi per forza gridare come una matta?"
"Beh sì, tu le tue guide pazze e io le mie figure pazze."
"Ma come hai fatto a riconoscerla? Dalla giacca giallo canarino?"
"No, dal sorriso, caro O'Tactac, dal sorriso mentadent di Ela."


Lola :-)
Un sorriso mentadent a tutti!

venerdì 24 dicembre 2010

Ela's infinte Christmas list

“Auguri, Signora!”, “Buon natale a lei”, “Auguri e buone feste”.
Quante volte abbiamo sentito queste frasi? Ma che cosa significano veramente? Che cosa si augura davvero, quando si dice “Buon Natale”? Ecco il mio elenco di auguri, il mio “Buon Natale” a tutti voi per esteso.:)

Vi auguro un Natale pieno di dolcetti e risate,
vi auguro delle giornate da stare in pigiama e in pantofole tutto il giorno.
vi auguro di mangiare tanti biscotti da avere mal di pancia, guardando vecchi film di natale che avete già visto troppe volte, eppure, ammettetelo, siete ancora affascinati da Kevin che riesce a fregare i due ladri di Mamma ho perso l’aereo.
Vi auguro, questa sera, di cantare canzoni di Natale davanti all’albero e visto che oramai le abbiamo tutte strasentite da farci venire la nausea, quest'anno improvvisate una versione reggae di Bianco Natal.
Vi auguro di giocare con le figure del presepe con il vostro cuginetto di quattro anni, inventandovi una storia assurda per spiegare perché alla pecora manca una gamba.
 Vi auguro di riuscire a mangiare l’ultimo cioccolatino del calendario d’avvento.
Vi auguro di fare una passeggiata nella neve di notte, per sentire il silenzio rumoroso che solo la neve fa quando cade.
Vi auguro di riuscire a fare un angelo nella neve, e di riuscire a  rialzarvi senza rovinarlo;) (meglio essere in due..)
Vi auguro di ricevere un regalo talmente assurdo e ridicolo (dai.. ce n’è sempre uno), che iniziate a scimmiottare in giro brandendo il regalo come se aveste vinto un trofeo.
Vi auguro di vedere gli occhi di un bambino che apre un regalo e vedere che siete riusciti davvero a fargli una sorpresa.
Vi auguro di riuscire a vedere la stessa luce negli occhi di un adulto.
Vi auguro di chiedervi perché nella scatola delle formine per biscotti che avete comprato c’è anche una lumaca. Che cosa c’entra una lumaca con il natale? L'alce ancora capisco, e anche lo scoiattolo mi va bene, ma la lumaca?
Vi auguro di svegliarvi al mattino presto e trovare qualcuno che sta preparando i biscotti, è il profumo che vi ha svegliato.

Vi auguro tutte queste cose. Ecco cosa significa il mio “Buon Natale”
A presto, ElaJ


giovedì 23 dicembre 2010

Il bello del Natale

Sembra che a Natale tutti diventino piú buoni, che sia una magia?

Oggi ho assistito all’ultima lezione di inglese, finalmente “vacanzaaaa”. Peró è successo qualcosa di strano, di magico. L’aula non era piú l’aula di inglese, era l’aula della magia natalizia.

Candeline accese, cioccolatini sui banchi, piatti assortiti di biscotti immacolati, succo d’arancia e caffè, mandarini…

Francis: “Non è possibile, sto ancora sognando!”

La nostra cara soressa, anche lei immacolata come i biscottini che ha preparato per noi, ha organizzatto tutto questo per noi! Le mancava solo la barba, ed era fatto!

Non potete immaginare la gioia che provavo, dopo due settimane di stress e di dipendenza dai fogli. Quando la nostra folletta ha spento le luci poi, tutto è diventato ancora piú magico e fabuloso.

“Ooohh”

“What a romantic atmosphere!”

“Wow, that’s great!”

(le vocine dei miei compagni) 

Fossero tutti come lei

 

BUON NATALE A TUTTI!!

Francis

Il ritorno e qualche mannaggia!

Tutta imbacuccata, piena di valige e borse, per l'esattezza quattro, cerco di trascinarmi al binario per prendere il treno verso la tanto desiderata casa ticinese.

"Na... Antò, qual'è stu trenu?"
"Chissu..."
"No chissu no... Mannaggia mo' c'amma fa?"

Vedo, anzi non vedo ma sono costretta a guardare perché troppo eccentrici, una coppia di signori sulla sessantina. Lei vestita con un poncho color fucsia, lui molto sobrio con la classica coppola in testa. Capisco che sono in difficoltà e mi avvicino, seppur con fatica, le braccia infervorate di dolore causato dai miei dolci bagagli.

"Signora posso aiutarla, dove deve andare?"
La donna imbrindellata di giacca e accessori rigorosamente fucsia rimane sorpresa non so se dal mio interesse o dal fatto che parlassi italiano. Ha due orecchini di perle che le allungano i lobi, talmente grandi da sembrare due bianchi mandarini luccicanti.

"A Millannno, mannaggia!"
"Bene signora, allora deve sicuramente prendere questo treno, il cisalpino italiano purtroppo è rotto. Questo è il treno sostitutivo. Guardi adesso chiedo al controllore."

Mi rivolgo al controllore e gli chiedo in tedesco quale sia il treno diretto a Milano. Lui mi risponde in italiano con accento veneziano...  Sia io che la signora ce ne sorprendiamo. Il controllore ci spiega che bisogna prendere proprio quel treno e poi cambiare a Chiasso. La signora infucsiata però non ne vuole sapere:

"Nooooo, io non vogl' cambià u trenu!"
"Signora purtroppo, l'altro treno è rotto..."
"No, e mo' i posti reservati? Mannaggia!"
"Purtroppo non ci sono più, ma non si preoccupi troverà sicuramente posto e a Chiasso sarà facilissimo cambiare treno."
"Senta giovine," la signora con i mandarini di perle si rivolge ancora al controllore veneziano "ma se agg' cambià a Chiass' è megl' ca salgo davanti o dietro u trenu?"

Ebbene dopo avere discusso animatamente su quale fosse il vagone più strategico, più confortevole, più tranquillo, più sicuro i signori si decidono a salire sul "trenu". Con le valige addosso cominciano a camminare verso la porta del vagone, ad un tratto però la signora infucsiata e mandarinata di perle si blocca e si gira verso di me:
"Signorì ma lei che non sale?"
"No, signora io vado a Lugano."
"Ah lei abbbita a Lugano, mannaggia..."
"Sì vado a casa per il natale, sà per festeggiare"
"E allora buon natale, buon natale signorì!"

"Buon natale!" cara signora tutta fucsia e perle, piacere di averla conosciuta.

Mi carico dei miei bagagli da carovana e cerco goffamente di salire sul treno. Ma mentre faccio quell'enorme sforzo mi sfugge di bocca un'imprecazione insolita, mi scappa un "mannaggia!"
Sorrido e mi sistemo nel vagone.

Lola :-)

lunedì 20 dicembre 2010

Neve, neve e poi neve

Ela, Francis e Lola stanno con la faccia schiacciata contro la finestra, i loro respiri formano tre cerchiolini di vetro appannato. Guardano i fiocchi di neve scendere grossi come patate e ammirano il luccichio del manto nevoso nella notte illuminato dai lampioni.

"Ragazze la sapete la storia del paese sepolto dalla neve? Me la raccontavano sempre da bambina!" Ela, animata dal suo ricordo d'infanzia, comincia a raccontarcelo. Francis e Lola decidono di farsi coccolare dalle sue parole. Distrutte come sono, si spaparapanzano sul letto e si appoggiano l'una all'altra.

"Allora, c'era una volta un paese tanto tanto lontano pieno di bambini felici. Un giorno cominciò a nevicare. Scendevano giù fiocchi di neve grandissimi, tanto grandi che ricoprivano tutto il palmo di una mano. Nevicava e non smetteva né di giorno né di notte. Nevicava sulle colline, sulle pianure e sui fiumi, non trascurava nessun angolo della terra. Nevicava senza tregua e tutto diventava bianco. La neve fu talmente tanta che ricoprì i tetti rossi delle case e anche il campanile della chiesa del paese. D'un tratto quel vortice di fiocchi si pacò. Piano piano un sole caldo fece sciogliere quei cumuli di neve che avevano sormontato la città. Ma la neve nello sciogliersi aveva portato via con sé anche i colori delle case e delle strade. Niente più tetti color mattone o porte e cancelli blu cobalto. I bambini del paese allora si riunirono, s'infilarono gli stivali e si equipaggiarono di tinte e pennelli. Volevano indietro i loro colori. Pitturarono tutta la città di verde, giallo, blu, violetto e arancio. Colorarono le porte a strisce, i vasi a pois e i fiori sulle pareti. In quel paese tanto tanto lontano tutto riprese a vivere e a rivivere, non più ricoperto di bianco ma di tinte variopinte."

Lola guarda Ela estasiata dal racconto: "Oh bello, bellissimo! Dolcissimo Ela! Vero Francis?"
"..."
"Francis?!"



Lola :-)

domenica 19 dicembre 2010

Nuotare con Babbo Natale

Premetto che questo sará il post piú corto che le Funkfunk abbiano mai scritto. è che si ha da studiare :(

Ieri, dopo una giornata di studio e stress, Ela e Francis decidono di andare a nuotare.
Ela, ormai trasformata in un'atleta a livello agonistico, aveva ormai doppiato Francis per la seconda volta. Ma Francis, colta da una forza piú grande di lei, non ha resistito, è ha dovuto a tutti i costi fermare la sua compagna.

"Elaaaa, senti questa musica? é Babbo Natale!!"

http://www.youtube.com/watch?v=jrIsY3MBd0w

Lí, ho scoperto che la musica del Babbo è piú energizzante di una Red Bull!!


Appello

A tutti coloro che sono sotto esami (Tiff compresa :P), non bevete Red Bull, fa male al pancino! Ascoltate la musica del Babbo, che oltre a darvi la carica, vi rende felici!

It's Christmas time!!

Francis

venerdì 17 dicembre 2010

L'essenziale in breve

È tempo di esami in casa delle Funkfunk, ma è anche tempo di feste. Infatti, bisogna assolutamente fare una cena di Natale come si deve per festeggiare l’imminente avvenimento. La serata si organizza già con una settimana di anticipo perché bisogna includere questo importante impegno nella propria agenda. Ecco che allora troviamo la settimana scorsa due post-it sul tavolo della cucina scritti dalla penna veloce di Lola:
-Cena venerdì settimana prossima: cosa mangiamo? (scegliere prego): pizza, fondue chinoise, raclette, fondue al formaggio, panzerotti. –
L’essenziale naturalmente è il pasto. Ci troviamo tutte d’accordo molto in fretta: i panzerotti. Ma c’è lo stesso ancora un quesito che turba la mente di Franz: “con o senza prosciutto?” … Lola, in uno spirito nazionalista pugliese la fulmina con lo sguardo per un secondo, ma poi tornano i suoi occhi dolcissimi e dice “vabbé li facciamo con e senza” (N.B. i panzerotti in Puglia si fanno assolutamentissimamente senza prosciutto, mentre in Calabria, regione cara a Franz, si fanno certamente con…).
Iniziano dunque i preparativi per questo evento Funklandese e quindi è essenziale avere anche le decorazioni natalizie. Franz e Lola, due genie della creatività, tagliano un sacchetto di cartone del supermercato che rappresenta degli angioletti e lo appendono in cucina (…?) che poi viene inebriata dalle candele profumate alla vaniglia trovate in fondo ad un armadio in corridoio, mentre Franz si occupa dei centrotavola: prende un arancia, un pompelmo, un mango e un lime e ci disegna sopra le nostre facce con una penna biro.
Dopo un aperitivo crodino&chips ci mettiamo dunque all’opera. Fare i panzerotti è un’operazione lunga e difficile e solo pochi osano quest’impresa. Ma noi siamo in quattro e subito ci organizziamo in un’improvvisata catena di montaggio caratteristica dei tempi moderni: Lola fa le palline di pasta, Franz le stende con il mattarello, Tiff e Ela si occupano di farcirle facendo attenzione a mettere o non mettere il prosciutto in panzerotti di ugual numero. “L’essenziale è che i bordi non siano bagnati di sugo” ci rivela la nostra esperta Lola che osserva vigile sopra le nostre spalle i lavori in corso.
Dopo la scorpacciata dei non pochi panzerotti ci aspetta ancora il dessert. Visto che non volevamo proprio lasciar perdere l’idea di mangiare una fondue natalizia, optiamo per la fonduta al cioccolato. Ela si dice esperta in materia: “l’essenziale è di mettere la cioccolata e il latte insieme così che hanno la stessa temperatura”. Nonostante i suoi sforzi, produce una massa ineguale di cioccolata fusa che assomiglia più a altro che a una fonduta, ma prontamente Lola riesce a salvarla.
Così, tra un ananas supercioccolatoso e una mela ricoperta di fonduta ci chiediamo come sarebbe mangiare una Nutella al cioccolato fondente, ricordiamo vecchi episodi di noi quattro da liceali, vecchi professori, antichi compagni, ci immaginiamo il prossimo natale, quando magari già non vivremo più insieme e cerchiamo anche di ricordarci come era la storia di Bianca & Bernie nella terra dei canguri…
…L’essenziale? –Noi-.
ElaJ

mercoledì 15 dicembre 2010

Il tempo è arrivato

A tutti i fedeli lettori di Funklandia,

Le Funkfunk16 comunicano con rammarico e piena sofferenza che è arrivato il tempo dell'agitazione, della sonnolenza per strada, delle notti con gli occhi appiccicati su teorie e vocaboli, dei post purtroppo corti e sporadici... è arrivato il periodo degli ESAMI!

La Funkcasa è ridotta ad un accampamento e le Funkfunk non sono di meglio:
-Ela si è ammalata, allora s'incappuccia con l'asciugapiatti e fa le inalazioni all'eucalipto nell'insalatiera in cucina. Per il resto del tempo cammina per casa tutta pallida e con un viso che urla pietà ad ogni piega espressiva.
-Tiff è rintanata in camera ed esce solo per soddisfare i bisogni primari, naturalmente bagno e cucina quali uniche destinazioni.
-Francis si è data alla musica classica, perché "dai, sta musica mi rilassa!". Oltre alla musica classica, un ulteriore cartuccia per uscire indenne dallo stress da esami è l'assunzione regolare di toast alla nutella. Dice che funziona...
-Lola alterna momenti di "Sì ce la faccio" a "No, ma perché a me, perché l'antropologia medica costruttivista  a me? Perché?!". In quest'ultimo caso, cade in uno sconfortante stato di trans, le altre Funkfunk l' acchiappano al volo, la scuotono e lei si riprende con un "Sì ce la faccio... ce la faccio".

Ce la faremo?

Le Funkfunk16

P.S. Auguri a tutti gli studenti per i prossimi esami!

martedì 14 dicembre 2010

Apemaya, la studente Sherlock Holmes

Io studio storia ed etnologia, mia sorella, Apemaya, studia infermieristica. Io non capisco nulla delle malattie e delle cure migliori da consigliare, mia sorella è un'esperta. Io non comprerei mai dei libri sull'autodiagnosi, mia sorella ne ha riempito gli scaffali. Quindi Io e Apemaya:

"Apemaya, sorellina, hai visto cosa mi è spuntato fuori sui gomiti? Sembra un eczema, anzi no due mandarini infuocati." Apemaya allora, comincia ad analizzarmi i gomiti con espressione seria identica a quella di Dr. House quando scruta i suoi pazienti. Dopo qualche secondo di osservazione comincia ad annuire ad intermittenza.
"Ma che cos'è Ape?"
"Mmmh--- Eh--- Mmmh..." I suoi occhi si muovono in una smorfia di cruccio e io comincio ad agitarmi.
"Ce l'hai anche sulle ginocchia?"
"No... no no."
"Mmmh--- Eh--- Mmmh..."
"Ape ma è grave?!!"
Attende un attimo la mia Sherlock Holmes della medicina e poi confessa il nome del criminale:
"Psoriasi."
"Pso che?!!"
"Psoriasi." Ma è una parolaccia, è una figura retorica tipo la parte per il tutto, è un tipo di pianta carnivora? Che cos'è!!
Cerco di trattenera la mia reazione da pivellina della medicina e: "Non sembra una cosa bella... ma da cosa è causato?"
"Stress."
"Stress?!"
"Sì stress." Ape Sherlock Holmes annuisce con decisione. Non mi è più possibile sindacare o chiedere chiarimenti. Ape Sherlock Holmes ha svolto le sue indagini con cura e dedizione.
"Ah, va bene."

Apemaya ha dimostrato la freddezza che si richiede a chi svolge il suo lavoro con professionalità, io me la sono fatta addosso. Apemaya ha risolto il caso, io non ho ancora capito chi è l'assassino. Apemaya si allontana soddisfatta, io rimango lì ad osservare il luogo del reato, i miei gomiti.

Ma come si chiamava? Suonava malissimo... Pso.. psoqualcosa...

Lola :-)

domenica 12 dicembre 2010

Le Funkfunk tra 10 anni

Francis: “Ieri stavo pensando come saremo tra 10 anni.” Ela scoppia a ridere, Lola mi guarda stupita.

“Beh si, avremo una famiglia e poi, ogni tanto, c’incontreremo come fanno in Desperate Housewives, non a giocare a poker, ma a mangiare i panzerotti, quel gran capolavoro di Lola! E poi Ela ci canterà come sempre le sue canzoni magiche…”

Ela si butta a terra con la sua chitarra, la sua compagna inseparabile…

Francis: “Beh si, sempre che Ela non muoia prima dal ridere.”


E pensare che 8 anni fa ebbe inizio la nostra conoscenza. Iniziava il Liceo, eravamo tutte impaurite, disorientate, ancora in cerca di un ideale da seguire, supercontente un giorno ed enormemente frustrate quello dopo…

Adesso invece, beh, la frustrazione è rimasta, la contentezza pure, peró siamo diventate ‘de coccio’, come dice Lola, combattiamo per il nostro ideale….

E fra 10 anni, come saremo?


Ecco un elenco delle cose che speriamo di perdere per strada prima dei 30 anni:

-          lampadario della Regina Vittoria, che abbiamo nel corridoio della Funkcasa
-          gli animaletti, amici di Ela (morti)
-          la fissa di mangiare la pizza almeno una volta alla settimana e una volta al giorno toast caldo alla nutella
-          la paura di esprimersi in funklandese e di confrontarsi con i funklandesi
-          il portafoglio vuoto
-          un pavimento che scricchiola ad ogni passo che fai
-          il non essere all’altezza delle idee apparentemente geniali dei tuoi colleghi
-          l’insicurezza per quanto riguarda il nostro futuro lavorativo
- etc. etc. etc


Buona domenica a tutti!!! FrAnCiS

sabato 11 dicembre 2010

"Frau Lola" e la schizzofrenia

Avete mai desiderato poter dire ciò che pensate senza prima fare filtrare ogni pensiero dal buon senso e dalla buona educazione? Lola ci ha pensato sì. Solo che non appena accenna qualche parola impulsiva, poi se ne pente amaramente. Quindi, la nostra cara Lola, ha imparato ad applicare nei casi estremi uno sdoppiamento schizzofrenico. Sì lo conoscete anche voi. È quando la vostra mente formula delle frasi impronunciabili e indecorose e la vostra bocca le trasforma in dolci espressioni.

"Frau Lola, habe gerade ihre Rezension korrigiert." La professoressa di Storiografia della sessualità mi annuncia che ha corretto la mia recensione sui concetti di nazione e famiglia nella rivoluzione francese. Sorrido e attendo una valutazione.
"Mmmh, na ja, da sind meine Korrekturen. Die Sprache, Frau Lola ist ein Problem, ja." Guardo la mia recensione che Lei mi ha piazzato davanti agli occhi. È un disastro, è martoriata di segni, è smembrata e sconquassata da punti di domanda, è umiliata. La professoressa di Storiografia della sessualità decreta che la lingua è un problema e mi chiede se ho mai scritto in tedesco.

Mai scritto in tedesco? Cara Professoressa di arte erotica, sono in Funklandia da ben tre anni, ho scritto lavori fino a vomitarli. Sì v-o-m-i-t-a-r-l-i! Ho fatto correggere questa recensione a pagamento da una persona di madre lingua tedesca, cara la mia professoressa femminista, transsessualista e maschilista. Ci ho messo ore per scriverla, ore immobile dietro ad un pc stanco! E poi come mai, la mia cara Professoressa di pratiche Bungabunga, è l'unica che mi fa penare l'anima?! È una pignola, cara la mia Professoressa, una pignola senz'anima. Ha un cuore però, ed è fatto di teorie vuote e senza sostanza!

"Beh, sì ho scritto in tedesco diverse volte. Alcune volte però mi è stata data la possibilità di scrivere in italiano. Ma mi scusi, Frau M., la mia recensione è incomprensibile?"

La Professoressa delle sessualità labili scoppia in una forte risata alla mia domanda e risponde "Beh, quello che ho capito andava bene."

È una pignola dedita al nozionismo spicciolo! Provi a guardare più in là di quel suo snobbismo da intellettuale e quei pregiudizi da donna già arrivata! È una pignola! Una che guarda la forma ma ha perso il contenuto per strada! Io se fosse in lei, un po' mi vergognerei. Sì, mi vergognerei di fare penare ogni ragazzo di questo corso. Guardi quello con gli occhiali e i capelli a zig-zag, ha paura di finire tra le sue grinfie! E la ragazza in fondo? Poveretta, teme che lei le legga in faccia che non ha capito un'acca della sessualità costruita socialmente. Guardi! Io sono solo l'ultima delle sue vittime!

"Ah, mi dispiace molto che non sia stato comprensibile. Mi dispiace anche perché l'ho fatto correggere e mi sembrava fosse chiaro e lineare. La ringrazio Frau M., vedrò di correggere e le consegnerò tutto il lavoro finito. Grazie mille, auf Wiedersehen."

"Ja auf Wiedersehen, Frau Lola, bis bald."

Non mi chiami Frau Lola, non lo sopporto e a presto un tubo!

"Ja bis bald Frau M., auf Wiedersehen"


Lola :-)

giovedì 9 dicembre 2010

Il monologo interiore di Bonnie

Sottotitolo: Pensieri invece di appunti: uno scorcio nella mente di Ela (!)
Premessa: Giovedì sera, tempo di cinema latinoamericano. Franz & Ela, come Bonnie & Clyde, si avventurano nel cinema con la voglia che è pari ai gradi centigradi fuori … sotto zero. Tra uno sparo e l’altro del film brasiliano, Ela lascia liberi i suoi pensieri:

Franz non sta ascoltando. Studia per un’altra materia. È una buona idea. Nemmeno io ascolto. Nemmeno studio. Questa, abbiamo deciso, è l’ultima volta che veniamo. Non ne possiamo più di arte cinematografica sudamericana. La maggior parte delle persone non sta ascoltando, pochissimi prendono appunti. Ho voglia di cantare una canzone. Quando torno a casa la prima cosa che faccio è prendere in mano la chitarra e cantare una canzone. Non tolgo neanche le scarpe. Ogni tanto la mia chitarra proprio mi manca. Soprattutto quando vado in vacanza. Non riesco a togliermi dalla testa il ragazzo che questa mattina in classe si è portato un’intera retina di mandarini. Ne mangiava uno dopo l’altro. Ma come ha fatto a mangiarsi 2 chili di mandarini? È buio. C’è odore di banana. Stiamo guardando un pezzo di film brutale. La mia vicina, non Franz, mangia la banana. Ma io ho voglia di un mandarino;). Una ragazza ha colto l’occasione per andarsene. Perché non è venuto in mente anche a me? Devo convincere Franz a fare la stessa cosa. (Conoscendola non sarà difficile). Che noia. Ho voglia di un mandarino. Dopo dobbiamo andare a fare la spesa. Non abbiamo più carta igienica. È gravissimo se in un appartamento manca la carta igienica. Ognuno da la colpa all’altra. È proprio una cosa essenziale. Che mondo sarebbe senza carta igienica? La prossima volta che diventa buio e guardiamo un pezzo di film ce la filiamo. Come Bonnie & Clyde. Franz si è risvegliata dal suo pseudo-studio e mi ha chiesto se sto scrivendo un romanzo. No. Però forse anche i famosi flussi di coscienza che ha scritto Virginia Woolf sono nati così, dalla noia. La noia dovrebbe essere sempre trasformata in energia positiva. Che ore sono? È già passata mezz’ora? Quando mi annoio a scuola penso che una lezione è lunga un’ora e quarantacinque minuti. Cioè tre mezz’ore. Vado a tappe. Adesso ho controllato. È passata solo la prima mezz’ora…
Franz guarda l’orologio anche lei: “Solo 30 minuti… noooooooo”.
Poco dopo diventa buio di nuovo. Bonnie  & Clyde se la svignano J Ela

mercoledì 8 dicembre 2010

Oggi cucino io!

"Oggi cucino io, ragazze belle!"
Ela entra in casa con una busta di cartone pesantissima e gli occhiali appannati dal freddo-caldo repentino. Io la guardo e comincio a temere il contenuto di quella busta. Quel sorriso a denti stretti poi, da pubblicità della mentadent, un po' m'insospettisce...
"Ah, bello... e posso chiederle cosa si mangia, notre chef de cuisine?"
"È una sorpresa!"
Ah mo' stiamo a posto! L'ultima volta che ci ha fatto una sorpresa, ha cucinato il riso con gli amaretti e la volta prima la pasta nella pentola a pressione. Il riso era d'alta classe, ma la pasta... Dato che non riesco proprio a frenare la curiosità, seguo Ela in cucina e la guardo mentre svuota il sacco misterioso.
"Non riesci proprio a fidarti eh?" e ancora quel sorriso da mentadent.
"No, no, è pura curiosità..." la prendo in giro e osservo attentamente:

Zucchine, Melanzane, Peperoni...

"Mmm un ratatouille?!" sparo e parto col gioco dell'indovinello.
"Noooo..." sorriso mentadent.

Riso, curry...

"Riso al curry! Sì sì, riso al curry!"
"Noooo..." un altro maledetto sorriso alla mentadent.

Banane, latte di cocco...

Ebbene dopo le Banane, la faccia mi si trasforma in un grande punto interrogativo ed Ela, contenta di avermi fatto penare abbastanza: "Cena orientale: banane fritte, verdure al curry e riso bagnato al latte di cocco!"

"Ciao chicas, che si mangia sta sera?" Francis entra in cucina.
"Cucina lei..."
"Ah."
"Oh che noiose... sarà buonissimo vedrete!" E prima di chiudersi la porta alle spalle ci regala un'altra volta quel sorriso da pubblicità.

"Sai cos'è, quell'espressione lì... È quella che mi preoccupa." Si confida Francis.
"Ah chi lo dici! Io lo chiamo il sorriso mentadent..."

Lola :-)

p.s. Poi la cena era squisita. Merci Ela!

lunedì 6 dicembre 2010

Stupide superstizioni e stupidi sogni

Questa mattina mi alzo euforica e felice. Questa notte ho dormito fantasticamente. Questo giorno è tutto mio, la recensione per storiografia dei sessi è scritta, non ho lezione perché la professoressa è a letto con la febbre (mi dispiace per lei, ma non per me). Questa cucina profuma di una colazione con pane tostato e marmellata. Questa...

"Ciao Lo!"
Francis mi distrae dal mio Laudato sii e io la saluto con un dolce viso fresco fresco di felice rugiada.
"Non sai Lola!"
Spalmo il burro sul pane tostato e ammiro il suo scogliersi lentamente, questa sì che è una delle gioie della vita! Ancora in estasi faccio segno a Francis di spiegarmi.
"Ho fatto un incubo Lola... Cavolo... Ho sognato che tu e O'Tactac litigavate e lui ti lasciava..."
Mi giro, la fisso terrorizzata. Lei sa che io i sogni non riesco a prenderli alla leggera, mi ci fisso come una bambina, perdo qualsiasi processo di razionalizzazione, li indago e li maledico. Ma sembra dimenticarsene perché continua.
"Sì, ho sognato che litigavate e lui se ne andava con quella..."
"Quella chi?!"
"Beh quella del sogno no?"
"E chi è?!"
"E che ne so!"
"..."
"Ma sai Lola, se i sogni li racconti, poi non si avverano!"

Questo toast è duro. Questo burro è freddo. Questa marmellata mi ha stufato. Questo caffé non è italiano. Questa giornata è grigia. Questo tavolo è sporco. Quest'oggi dovrò strafogarmi di testi da leggere. Questo...

Ela entra in cucina mentre io ancora sono incollata al tavolo.
"Senti Ela, ma secondo te i sogni se li racconti poi non si avverano?"
"Eh?!"

Lola :-)

venerdì 3 dicembre 2010

Vino rosso corposo e profumato

Giornata dura, estenuante, disarmante. Lola abbandona la biblioteca dopo 8 ore di studio e si dirige verso casa con i concetti rivoluzionari francesi che ancora le passeggiano in testa. È già buio e deve stare attenta a non slittare sulla neve ghiacciata di Funklandia. La vede da lontano, una piccola cameretta al terzo piano, illuminata da una luce calda velata da tende color arancio. Alla finestra la saluta Ela. Entrambe sventolano goffamente la mano e intrattengono il vicinato con una breve parodia di Romeo e Giulietta. Lola entra in casa, ed è felice di chiudere il freddo, la gente e le parole vuote fuori dalla porta. Pensa che anche questo fa parte della vita di uno studente. Con Ela decidono cosa cucinare, "du belle linguine a li funghi" sentenzia Lola. Prima però stuzzicano un po' qui e un po' là, danno così il via ad un aperitivo improvvisato, purtroppo senza neanche un bicchiere di vino. "Ma c'è questa però!" Ela tira fuori una bottiglia di Coca Cola. Lola fruga nell'armadio della cucina e tira fuori, come per incanto, due bicchieri a calice.

Stanno lì come delle donne già fatte e finite, a bere Coca Cola come se fosse vino rosso. Ne apprezzano il buon bouquet di profumi e la corposa consistenza, mentre pensano che anche questo fa parte della vita di uno studente.

Lola :-)

mercoledì 1 dicembre 2010

Aggiungi un posto a letto

12.46
"Lola, senti, sta sera arriva mio fratello e pensavo di farlo dormire nel mio letto. Posso venire a dormire con te?"
"Ma certo, non per niente ho un letto a due piazze. Solo preparati, è duro come il cemento!"

23.03
"Francis io vado a dormire, sono morta. Tu vieni quando vuoi."
"No vengo ora perché sono morta anch'io."

23.07
"Ma lo sai che Nina si è fidanzata?"
"Sì ho visto su facebook..."

23.11
"Domani ho messo la sveglia alle 6.30, spero di non svegliarti..."
"No problem, io l'ho messa alle 8.00"

23.15
"Ah ho dovuto girare il piumone, così ci stiamo tutte e due in larghezza. Solo che i piedi sotto non ci stanno e sbucano fuori... Fa niente?"
"No problem."

23.16
"Cacchio però ho freddo ai piedi..."
"Mi dispiace!"

23.20
"Vado a mettermi i calzini..."
"Ma come Francis dormi con i calzini?!"

1.05
Dopo una lunga trafila per infilarsi a letto, capire quale fosse il verso della coperta, ricoprire i piedi di babbucce calde, darsi la buona notte 20 volte, evitare di respirare pesantemente, sentire il coinquilino dell'appartamento accanto che cammina in giro, obbligarsi a non prendersi troppa coperta per sé che poi l'altra gela, vietare ai muscoli di sentirsi intorpiditi perché tanto si ha fatto un voto all'immobilità, dopo tutto questo Francis e Lola prendono sonno sfinite come se avessero combattuto una battaglia.

L'indomani si chiedono l'un l'altra come hanno dormito. Entrambe rispondono che hanno dormito bene, anche se quelle occhiaie paffutelle ai bordi degli occhi stanno lì sfacciate a non mentire.

"Ho sognato che c'era il terremoto..."
"Ah, mo' pure il terremoto!"

Lola :-)

martedì 30 novembre 2010

:)

Domani è il primo di dicembre!!! Pronti per aprire la prima casella del calendario d'avvento? Io sì!
Ok. Avete ragione. Ho 22 anni e la mia mamma mi ha dato un calendario d'avvento... mi vizia ancora come quando ero bambina e mi preparava il te nero con il latte e lo zucchero prima di andare a dormire...
Almeno però non ho il calendario con i cioccolatini!;) Scommetto che qualcuno di voi sì;);)
Ela

lunedì 29 novembre 2010

Cosa NON si deve fare sui mezzi pubblici di Funklandia!

- Rispettate la segnaletica stradale?

  Sí, apparte qualche contromano e qualche semaforo rosso, apparte qualche piccolezza, diciamo...

- Rispettate le leggi che vigono nella vostra scuola?

  Sí, non bigio mai, consegno sempre i compiti, a volte anche in anticipo, saró la prima a finire il Bachelor in   un solo anno....eeee, che altro?!

- Non dite parolacce, non usate armi (x uccidere i vostri professori), e non vi fate i fatti degli altri?

  No, mai!

- Rispettate i divieti dei mezzi pubblici funklandesi?

  Mmmmh, ho qualche problema a rispettarli. Non capisco se ho troppa immaginazione o se sono tonta e analizzo male le figure ...








DIVIETO N°1

è severamente vietato far scoppiare il palloncino di un bambino con la sigaretta!


DIVIETO N°2

Viaggiare con le tasche fuori dai pantaloni è pericoloso! Soprattutto in caso di vento.

DIVIETO N°3

La chitarra lasciatela a casa vostra! Il cane, peró, perché puó salire sui mezzi pubblici?! Sono forse considerati esseri umani?
Oggi mi è sorto il dubbio. Ero sul tram e una signora diceva al suo cane "Fräääääuuuuuilein, also, sitzen!"

DIVIETO N°4

è severamente vietato tagliarsi la legna per il camino di casa!

DIVIETO N°5

Le scarpe da trekking non sono adatte per usufruire dei mezzi pubblici! C'è pericolo d'incastramento nei sedili..


Non voglio dover pagare una multa di 120CHF, ma soprattutto, non voglio finire sulla lista nera della polizia. Io voglio rispettare tutti i divieti, sono una brava cittadina, ma non capisco cosa non posso fare, come faccio?


Francis

domenica 28 novembre 2010

Sandokan è scomparso

Le Funkfunk16 hanno denunciato l'assenza di Sandokan, l'amministratore del loro piccolo appartamento. La notizia della scomparsa è stata trasmessa alle autorità funklandesi in giornata, quando le ragazze e gli altri studenti del palazzo si sono accorti che l'uomo sulla cinquantina manca all'appello già da qualche mese. Ad incrementare la preoccupazione degli inquilini sono le abitudini stesse di Sandokan. Infatti, era solito trascorrere diverso tempo nella casa funklandese occupandosi delle piccole faccende, quali guasti o rinnovi. Ma negli ultimi tempi l'amministratore non ha seguito nessuno dei suoi incarichi presso la funkcasa, muovendo così interminabili dubbi negli inquilini. Ebbene l'appello è chiaro e sentito: chiunque incontrasse un uomo che corrisponda alle caratteristiche elencate in basso, è pregato di contattare le autorità locali oppure le Funkfunk16 stesse, lasciando un commento a questo post.
Identikit Sandokan:

- uomo dalle origini arcaiche
- pelle olivastra
- accento arabo ma buon tedesco
- dente d'oro
- sciabola mancante
- solitamente appoggia furtivamente lo sguardo su qualsivoglia essere femminile degno di nota
- gesti enfatizzati e teatrali
- voce più che squillante, assordante

Per ora da Funklandia è tutto, vi terremo informati su possibili aggiornamenti.
Le Funkfunk16, Funklandia.


Lola :-)

giovedì 25 novembre 2010

Con il naso all’insù:)

Natale è alle porte, oramai ce ne siamo accorti tutti. Tra la voglia matta di vacanza e di andare a sciare e le montagne di cioccolatini che si trovano ai supermercati, abbastanza indizi ci hanno fatto capire che la magia è iniziata. E questa sera io e Franz ne abbiamo avuto davvero la prova: la magia esiste, Babbo Natale anche e persino i folletti.
                  È giovedì, e come ogni giovedì (o quasi) ci dirigiamo verso il dannato cinema sudamericano dove ci aspettano due ore di lezione. Ma, una volta nella via principale di Funklandia, ci accorgiamo della moltitudine di gente che passeggia per la strada, davvero tanta! Infatti, questa sera è una serata-evento:  inaugurano le nuove lucine di natale che devono sostituire quelle degli anni scorsi, asettiche e molto poco romantiche.  Alle sei in punto, quindi, in mezzo alla folla di gente ci ritroviamo con il naso all’insù ad ammirare una miriade di stelle attaccate ai fili. Bellissime. E non lo pensiamo solo noi: “Ahhhhhh”, “Ohhhhhh”, “Schööööööön”, “Mamiiiii luueeegggg”.
Insomma, siamo stati incantati. Se questa sera mi dicono di esprimere un desiderio, io credo davvero che si avvererà.
Con il cuoricino che ci batte ancora forte forte, andiamo a sorbirci le due ore di lezione. Come spesso accade Franz fa i compiti, mentre io sono tutta intenta a riempire di cerchiolini la mia pagina di appunti. Così decidiamo di bigiare spudoratamente e di goderci ancora un attimo l’atmosfera natalizia. Usciamo dal cinema e chi ci aspetta dall’altra parte della strada? Proprio lui! Babbo Natale. Un po’ in anticipo in effetti… ma siamo lo stesso contente di vederlo. Ad un tratto poi veniamo attirate da un coro attorniato da una folla di gente. “Ain’t nooooo mountain hiiiiiigh enoughhhhhh” Ci avviciniamo per sentire meglio e facendoci spazio tra le persone li adocchiamo: una ventina di folletti vestiti di verde con il cappello rosso che si muove al ritmo di Marvin Gaye. Il folletto più bello è quello che sta alla tastiera, tutto assorto dalla canzone, sembra non accorgersi nemmeno di quanto sia meravigliosamente ridicoloJ.
Franz e io siamo più contente che mai e per finire in bellezza la serata ci concediamo un extra-dolce “Gluckwain”, come dice Franz, o per noi ticinesi, il vin brulé… evviva il periodo pre-natalizio, che torna ogni anno ad incantarci ancora. Ela:)

mercoledì 24 novembre 2010

O'Tactac e figure da Francis

"Non mi uccidere ti prego..."
Lui mi ghigna in faccia divertito. Io, rossa di rabbia, aspetto una frazione di secondo, solo una, per lasciare che legga da solo nel mio sguardo tutte le parole che stanno per investirlo... 

Le ha lette e io parto:

"Ma cavolo! Perché non mi ascolti mai?! Perché se ti chiedo una cosa tu devi fare il contrario apposta?! Perché?! Per farmela pagare la parità dei sessi?! Per sottolineare che tu decidi da te?! Per atto di ribellione?! Perché devi  spingerti al limite?! Perché ti diverte che io non possa reagire?! Perché usi la tua forza in questo modo?! Era divertente?! Questa è violenza, sì bello mio, V-I-O-L-E-N-Z-A!! Sì, sì, è inutile che scuoti la testa, inutile! Farmi fare queste figure, a me, la tua ragazza, è vergognoso! Sì vergogna!"

O'Tactac e Lola, con le valigie al seguito, stavano seduti sul tram come due dolci innamoratini, pronti per tornare in Ticino. Al momento di scendere Lui viene colto dal desiderio di indispettire Lei e allora non le permette di scendere. A nulla servono le richieste di Lei. Lui aspetta che le porte si aprano, che tutti siano scesi, allora piomba giù dal tram lasciando Lei alle prese con la sua valigia e con la matta foga di scendere. Lei raccoglie tutte le cose, cerca di fare più in fretta che può per non rimanere su e proseguire fino a fine corsa. Si catapulta giù dagli scalini ma le porte del tram si chiudono...
Lola, con il suo cappotto rosso, la valigia pesante, il cappellino di lana tutto storto finito ad altezza occhi viene schiacciata tra le porte...

Quel giorno i passanti hanno assistito ad una ragazza incastrata goffamente tra le porte di un tram, una sclerata all'italiana, le risate di un ragazzo e poi ad una bella riconciliazione...

"Prometto, non lo farò più..."
"Promettilo!"
"L'ho appena fatto..."
"Ripromettilo..."
"Lo riprometto.."
"Mmm... Perdonato...
Mamma mia però che figura da Francis!"

Lola :-)

sabato 20 novembre 2010

Spray al pepe e compagni rossi

Fu molto tempo fa, quando ancora Ela e Lola non portavano la frangia, Tiff non stava in Funklandia e Francis ripugnava qualsiasi forma di vestito che assomigliasse ad una gonna. Era maggio, faceva caldo, ed era sera. Una di quelle sere funklandesi, quando il freddo s'impietosisce dei suoi abitanti e per qualche settimana ci fa il piacere di togliersi di torno.
Francis ed Ela prepararono una cena messicana in occasione del compleanno di Lola. Lei apprezzò quella cena, sopratutto quella poltiglia rosso rosato, che avrebbe dovuto essere un margarita casareccio. Lola le immaginava lì a preparare quel miscuglio di ghiaccio e fragole con indosso il cappello di merlino e a pronunciare formule magiche incomprensibili. Il "margarita" lo bevve lo stesso, lo bevemmo tutte...

Passeggiando per Funklandia, per alleviare quegli stomici rimpinzati e doloranti che ormai avevano preso le dimensioni di un sombrero gigante, Lola, Ela e Francis chiacchierarono, risero, parlarono del futuro senza capirci un cappero e a turno si coalizzavano in squadre di due contro uno, per prendere in giro prima una, poi l'altra e l'altra ancora.

A casa però...
Francis lo vide in corridoio, appoggiato lì tutto impettito sulla scarpiera... giallo e col beccuccio rosso, la scritta di un nero a caratteri aggressivi... era lì da mesi ad attirare i nostri sguardi ed i nostri pensieri negativi... come una bambina che non sa perché lo fa, ma lo fa, prese quello spray al pepe in mano, ne contemplò la bellezza e con un ghigno schizzofrenico ne spruzzo il veleno in cucina!

"Aiuto!!" tosse, tosse, tosse.
"Ah!!" tosse, tosse, tosse.
"Ma che succede?!" Lola ed Ela preoccupate si diressero in corridoio e videro una polvere grigia. In fondo, raggomitolata la loro Francis...
"Andiamo ad aprire la finestra, qui si muore!" ma quel pepe ci faceva da barriera.
"Francis ma che caspita hai fat.." tosse, tosse, tosse.
"Francis come st.." tosse, tosse, tosse.
E Francis rispondeva... no, non rispondeva, non respirava, gesticolava e poi tosse, tosse, tosse...

Ela e Lola non sapevano che fare. Lola allora andò su internet a googlarlo quello stupido spray al pepe... lì per lì le sembrò una buona idea. Trovò solo questo però:
"Se il tuo compagno sta male, soccorrilo mantenendo la calma, dove nessuno sbirro può scovarvi. Il tuo compagno deve respirare con calma, più si agiterà più i pori della sua pelle aspireranno il veleno, quindi mantieni il tuo compagno tranquillo. Usa dei stracci d'acqua bagnati, il tuo compagno ne ha bisogno..."

Lola allora dal suo pc spartiva ordini ad Ela che teneva il suo compagno, Francis, tra le braccia.
"Deve stare calma!"
"Ma va?!"
"Mmm falla respirare!"
"Questa tossisce solo!" tosse, tosse, tosse.
"Stracci d'acqua fredda!"
"E grazie ma dove glieli metto!"
"Lontano dagli sbirri, ah no questa no..."
tosse, tosse, tosse!

Quella serata fu indimenticabile. Ancora ci chiediamo, noi Funkfunk16, perché Francis non seppe resistere all'istinto di riempire la casa di spray al pepe. Ancora non sappiamo perché l'unico pseudo-aiuto in quella situazione fu un sito di comunisti sfegatati. Ed ancora ci chiediamo se quel pepe abbia cambiato in qualche modo la genetica delle nostre vite. Un po' lo speriamo...

Lola :-)

giovedì 18 novembre 2010

E.L.A. s.a (chiamare ore pasti)

Gentile clientela,
sono felice di potervi annunciare che il servizio di sterminio di qualsiasi essere vivente non desiderato in camera ha riaperto.
Ammettetelo: vi è già capitato di voler andare a riposarvi ed ecco che, quando finalmente siete pronti per affidarvi a Morfeo, un insetto inizia a battere contro la finestra, da dentro. Dilemma: cerco di dormire e lo lascio vivere, o dormo sicuramente e non lo lascio vivere? Bé cari clienti, la seconda possibilità è diventata il mio motto.

                                        E.L.A, lo sterminatore senza pietà

mercoledì 17 novembre 2010

Il tempio di Ela

Che "chifo"! Ela ha degli insetti morti appiccicati sul soffitto della sua cameretta! Due di loro sono morti già da tre anni... Per qualsiasi laboratorio di biologia sarebbe interessante venire in questa piccola stanzetta e scoprire in quale stadio di decomposizione si trovino questi tre essere, ormai non più viventi.

Io ho già preparato un'analisi accurata.

Le teorie di Francis:
1. Ela ama avere insetti morti in camera.
2. Ela dorme più tranquilla avendo tre compagni a lei cari in camera.
3. Ela fa parte di una setta satanica e usa gli insetti per vivere delle esperienze magiche, inspiegabili e sovrannaturali.
4. Ela usa questi insetti come richiamo per tutti i moscerini, le farfalle e le scimmie che girano per Funklandia.

Vi lascio indagare liberamente su quale di queste ipotesi corrispondi alla realtà. Io non me ne prendo la responsabilità. Temo serie ripercussioni da scimmie, sette sataniche o quant'altro...

Francis

domenica 14 novembre 2010

"Mangiare, mangiare, mangiare" Il mantra di Lola e Francis

Per Lola e Francis, il DOVER mangiare è un pensiero che le accompagna in ogni istante della giornata.
Finita la cena, già non vedono l’ora che sia giorno per poter fare una bella colazione. La loro prima frase, la mattina, è come la prima parola di un bebé che dice “Mamma” o “Papà”, ma per Lola e Francis, la prima frase è “Che bello, adesso posso andare a mangiare!”
La Nutella in casa loro non DEVE mancare. A merenda, dopo pranzo, dopo cena, il toast caldo con spalmata la nutella è d’obbligo.
Minimo, e dico, minimo, due presenze al Mc Donald’s in un mese sono obbligatorie e in quanto alla pizza, la pizza è parte della loro cultura, ció vuol dire, che almeno una volta a settimana la pizza deve far gioire i loro occhi.
In quanto ai dolci, beh il gelato, quello bello calorico ovviamente, è quello che fa per loro. Una semplice vaniglia o un semplice sorbetto al limone giusto per digerire dopo essersi abbuffate a cena non bastano. Per noi ci vuole un bel gelato al cioccolato, quello all’americana peró, con dentro nocciole e noccioline.
Le torte? Mmmhhmm, quelle al cioccolato, che per prepararle ti ci vogliono una tavoletta di burro e sei uova, e se te ne cade una e si rompe ti dici “Grazie per esserti rifiutata di farci diventare due botti!”
Lola e Francis sono come Chuck Norris, nessuno puó sconfiggerle! In un solo weekend loro sono in grado di fare il bis della fondue, di andare a mangiare messicano e di chiudere il weekend in bellezza andando al Mc Donald’s.
La loro forza di volontà è talmente grande che ogni giorno ringraziano Dio per avergli regalato la nutella, la pasta, la pizza, il gelato, i dolci, la coca cola, il tiramisú, il pane!!
“Che mondo sarebbe senza nutella?!” “Nei momenti piú duri e impegnativi, quando è indispensabile la massima concentrazione, bisogna essere in piena forma. Per questo, fin dal mattino, è indispensabile alimentarsi bene! Nutella è con te! Pane e nutella, energia per fare e per pensare!” (spot nutella 1987)
La nostra nascita è stata affetta dalla Nutellite e adesso, fortunatamente, non possiamo farne a meno!

Francis

sabato 13 novembre 2010

Cappuccetto rosso senza biglietto

Francis mi ha dato appuntamento in stazione, per prendere il treno delle 15.00  e tornare insieme nel nostro accogliente ma idealizzato Ticino.

Corro, come al solito, con il mio cappottino rosso addosso e un po' ho paura che qualcuno mi si avvicini e mi dica che sono la solita ritardataria e che la nonna il lupo già se l'è mangiata e digerita. Arrivo allora alla stazione di Funklandia ed immersa tra la fiumana di gente realizzo il fattaccio. Ho dimenticato il borsellino a casa ed il treno parte tra 10 minuti. Mi blocco disperata, quello degli Hot Dog di fronte a me si sarà chiesto se sono sbiancata per un malore o stavo forse personificando la statua di una madonna impietosita?

Corro, come al solito, con il mio stupido cappottino rosso e senza borsellino. Mi dirigo allo sportello per chiedere informazioni. Ma davanti a me si piazzano 3 persone. Le prime due hanno finito, io dietro all'ultima cerco di mandare segnali di fumo alla signora dello sportello per dimostrarle la mia disperazione. Mancano 5 minuti alla partenza. Il signore di fronte a me sembra in vena di chiacchiere e io in vena di omicidi... Non appena se ne va mi precipito addosso allo sportello, balbetto senza fiato: il treno, il borsellino, dimenticato, i documenti, che faccio? La Signora impietosita forse dall'espressione da madonna che ancora non mi sono cancellata dalla faccia mi dice di salire comunque sul treno.

Corro, come al solito, con il mio cappottino rosso, senza borsellino e con la faccia tosta che devi avere per salire su un treno senza avere il biglietto. Saluto Francis e con un filo di voce le racconto tutto... lei esordisce "Ma no, Lola sei un danno..." Poi sto lì, buona buona aspettando il controllore per fargli la mia confessione. Lui arriva e mi sorride chiedendomi il mio "Fahrausweis", ma, appena comincio a spiegarmi, quel sorriso svanisce e rientro automaticamente tra i bassi e immeritevoli criminali. Io, il reo confesso di turno, mi scuso e ringrazio per la multa di soli 5 fr. e non di più.

In una sola giornata essere cappuccetto rosso, la madonna, l'assassino e il reo confesso non è un po' troppo? Uno alla volta no?

Lola :-)

giovedì 11 novembre 2010

Gli spiriti della casa

Questa è  una di quelle giornate incerte, quando sembra che sole e nuvole si stiano tirando a sassate per vedere chi la spunterà. Tra un raggio di luce e una tirata di vento quindi mi avvicino alla nostra casetta Funkfunk, la osservo come se la vedessi per la prima volta. Il tetto marrone e i muri color panna sporcato dagli anni danno a questa casetta le tipiche sembianze delle vecchie architetture svizzere tedesche. È proprio in quel momento che il mio sguardo viene attratto da un piccolo dettaglio, una decorazione posta all'angolo inferiore di ogni gelosia della casa. Mi avvicino lentamente e stropiccio gli occhi per avere la certezza di non essere vittima di un'illusione ottica.
"E voi chi siete?" Le piccole statuette antropomorfe tutte uguali attaccate alle gelosie rimangono impassibili, con sguardo enigmatico mi fissano.
"Sembrate gli spiriti protettori della casa!" Dico prendendomi gioco di loro e e di chi li ha posti lì, ma forse non avrei dovuto.  L'espressione della statuetta di uomo ottocentesco di fronte al mio naso, cambia, si fa più seria, quasi cupa.
"No, non è vero..." Dico sottovoce affrettandomi ad entrare in casa chiudendomi la porta alle spalle.

Spaventata comincio il discorso col mio alterego:
"Oh Lola, tu e le tue paure paranoiche, ti sei immaginata tutto, haha!" Sì? "Sì, poi è Ela che ti racconta le storie dell'orrore e tu ti fai pure suggestionare... Ma figurati te! Grande e grossa come sei!" No grossa proprio no... "Ok grassottella come sei, ma pensa te!" Però sembrava che... "Ma figurati che quelle statuette ti hanno risposto...!" E vabbeh ma l'espressione era diversa... "Diversa ma che! Dai queste cose non esistono!" Sì è vero non esistono che sciocca... "Brava, così mi piaci..."

...Ma saranno spiriti buoni o cattivi?
"Ancora? Ah Lolà!"

Lola :-)

mercoledì 10 novembre 2010

Storia d'amore infinita

Treno che vai. Treno che torni. Treno che ti fermi per poi ripartire. Treno che non parti mai. Treno che sei in ritardo. Treno italiano. Treno sporco, pieno di giornali. Prima classe, mai. Treno di seconda classe. Treno guasto. Treno in sciopero. Treno pieno di gente. Treno senza posti a sedere. Treno vuoto, quasi triste. Treno che ti fermi in galleria. Non ti fermare, così mi fai paura. Treno che d’inverno quando sfrecci nella neve sembri così libero. Treno che d’estate sei pieno di avventure. Treno che quando arrivi ad una stazione fai vibrare l’aria e diventa tutto opaco. Profumo di rotaie calde sotto il sole. Valigie. Tante valigie. E non ci stanno mai sopra i sedili. Viaggio in treno noioso. Viaggio in treno “ma siamo già arrivati?, è passato in frettissima!” Treno che mi culli, e mi addormento sdraiata su due sedili con la mia borsa sotto la testa, come se fossi davvero tu la mia casa. Treno che mi fai sognare di andare a Parigi. Per fortuna scelgo sempre io la destinazione. Treno che mi porti cose nuove. Treno che mi ricordi cose passate.. Treno che, alla fine, sei sempre lo stesso.  Je t’aime, train! Ela:)

martedì 9 novembre 2010

Essere studenti significa...

Essere studenti significa:

-dovere andare a vivere altrove per assicurarsi un futuro
-dubitare 365 volte all'anno, quindi ogni giorno, che quel futuro esista veramente
-prendere un treno dopo le sette di sera perché "così si risparmia" e trovarsi in una guerra di trincea per accallappiarsi un posto a sedere
-chiedersi se il ragazzo di fronte a te con gli occhi rossi, che cade a fasi in uno stato di sonno da ipnosi, si sia fatto una canna o più semplicemente abbia una notte di studio alle spalle
-sentirsi dire che tanto noi il mondo del lavoro ancora non sappiamo cosa significa e la si che ci sarà da soffrire
-escogitare mille e una strategia per rispettare l'obbligo di frequenza, imposto da Bologna alle università svizzere, ed essere d'accordo con chi disse "Solo Chuck Norris riesce a finire il Bachelor nel regolare tempo dei 3 anni".
-fare la spesa con il cestino rosso e non con il carrello
-lasciare che la tua mente cominci a pensare come ti dicono e che delle parti di te vengano soffocate dalla fredda e impassibile scienza
-imparare a cucinare e a lavarti i vestiti, anche se poi non te li stiri lo stesso
-convincerti che non esistono ideali e non esiste amore, ma che tutto sia costruito socialmente, capendo che è un'idea che fa acqua un po' da per tutto
-abituare l'orecchio ad una lingua straniera e provare una sensazione di tranquillità quando intorno a te parlano italiano
-esitare a rispondere quando un operaio con la fronte sudata e le mani incallite ti chiede cosa studi
-ridere come dei matti in corridoio con i tuoi coinquilini fino a che le ginocchia non ti reggono più e cadi a terra rotolandoti su e giu
-abbassare lo sguardo quando tuo padre ti dice che ciò che farai servirà a qualcosa, perché lui ci crede e tu non ancora
-guardare film fino a notte fonda e dirsi che tanto l'indomani non c'è lezione
-cercare di dare il meglio per te e per gli altri


-Sentirsi degli idioti perché hai scritto questo elenco quando ti aspettano due lavori da consegnare entro fine giornata, e però essere comunque soddisfatti di averlo fatto, anche se non tutto è vero e non tutto è falso.

Lola :-)

sabato 6 novembre 2010

Anche noi studenti siamo vecchi, lo sai?

"Io mi compo la PSP, lo sai?"
"Il mio amico se l'è comprata viola, lo sai?"
"Mio cugino se l'è comprata nera, a me piace nera, a me non piace bianca, nera è bella, lo sai?
"Tra poco arriva natale e subito dopo natale arriva il mio compleanno, lo sai?"
"Sai che tra poco, nel prossimo periodo arrivano i saldi, gli sconti, lo sai?"
"Io mi vendo tutti i giochi della Play Station che non mi piacciono più, lo sai?"
"Sono 15 quelli che non mi piacciono e 5 quelli che mi piacciono, lo sai?"
"Quindi avrò un po' di soldini, lo sai?"
"O se no, una macchinina a motore con la benzina verde, te la danno loro quando la compri, lo sai?"
"No la PSP è meglio, lo sai?"
"Puoi prendere internet a 1000, lo sai?"
"È una cosa inter... intertiva, puoi comunicare con i tuoi amici, lo sai?
"Assomiglia ad un computer, solo che lo porti con te, lo sai?"
"Poi c'è la telecamera e puoi fare le foti e andare su guglè o su yu tubbe, lo sai?"

Io tutte quelle cosa non potevo saperle, avrei voluto sapere tutto sulla PSP sulle sue proprietà, sul modo per procurarsela convincendo abilmente i poveri genitori, sulla possibilità di comunicare col mondo intero, sui piani più funzionali per mettere da parte un gruzzoletto essendo ancora bambino, sulle capacità ludiche e ricreative di questo oggetto elettronico in vetta alle liste dei regali per Babbo Natale. Ma io non lo sapevo...

Ho dovuto guardare Jo, il mio cuginetto di 9 anni e sorridere da stoccafissa con quel senso d'impotenza che ti assale quando ti parlano in un lontano idioma straniero. Sensazione sgradevole che è durata tutto il tempo del suo monologo, 30 benedettissimi minuti.

"Tu sei adulta, lo sai?"
Sì tesoro, lo so!

Lola :-)

giovedì 4 novembre 2010

Opera avanguardista

"Ah Lola mi raccomando, mettiti un vestito elegante!"
Io con un training addosso e i capelli strozzati da una cipolla increspata mi volto incredula, e mi ribello perché non ero stata avvisata in precedenza! Ma già sapevo che avrei potuto starnazzare in eterno, indignarmi amaramente per questo sistema sociale senza libertà, avrei potuto organizzare un comizio anti-elegantdress, fare lo sciopero della fame, del sonno o del facebook, che tanto all'opera ci sarei dovuta andare lo stesso con i tacchi ai piedi e collant prestati che schiacciano il diaframma tanto da farmi diventare violacea e paonazza ad intermittenza.

"Ela, Francis, Tif, vado a vedere il "Zauberflöte", il flauto magico, vado all'opera vi rendete conto?!"
Ela inghiotte l'ultimo pezzo di mandarino: "mmm, bello, ma qual'è la storia?"
"eh, è quella del flauto magico... del ragazzo che suona il flauto e..."
"Ma vai all'opera e non sai nemmeno di cosa parla?"
"Ma si... è quella dei topi.. "
"I topi?!" Francis si risveglia sconcertata!
"Sì i topi sono cattivi, poi c'è il ragazzo buono e la città invasa e c'è il flauto magico no? E li libera..."
"Chi i topi?" ... forse non è il caso di lasciare altro spazio alla nostra fantasiosa ignoranza.

Seguo traballante il ticchettio dei miei tacchi sull'asfalto e raggiungo mia sorella e la sua amica all'Opernhaus. L'amica ci annuncia che la sceneggiatura sarà "un po' particolare, diciamo avanguardista". Non mi faccio impressionare, opera è opera pure se "un po' particolare". Seduta in questo teatro stupendo, pieno di ornamenti dorati, velluto rosso e ampie volte mi preparo allo spettacolo. Gli strumenti dell'orchestra s'intonano tra loro, le vecchie signore si aggiustano elegantemente il vestito da sera per non stropicciarlo ed ecco che si apre il palcoscenico.

Mentre torno a casa sempre con lo stesso ticchettio assordante rielaboro la fantastica serata:
Tamino e Pamina innamorati, le ragazze cieche vestite anni '60, l'affascinante Sarastro e il suo castello costruito a labirinto, e poi Papageno in cerca di Papagena, l'ospedale, il vino degli dei che in realtà era coca cola, le voci stupende e il flauto magico naturalmente!
Beh "un po' particolare" lo è stato davvero, specialmente quando la regina della notte esce fuori da un frigorifero... Beh sono le sceneggiate moderne si sa, gli artisti...

Comunque i topi non c'erano, quello era il pifferaio magico, mannaggia a me!

Lola :-)

mercoledì 3 novembre 2010

Mr. Green

Cari Lettori,

per molto tempo ormai vi abbiamo tenuta nascosta questa strana verità che riguarda le Funkfunk16. È giunto il momento di rivelarvi un nostro grande timore, il pensiero che ci tormenta ogni qualvolta usciamo dal nostro appartamento e ci dirigiamo a prendere il tram. Proprio qui, in questo luogo di normale routine, la fermata del tram, le Funkfunk16 hanno incontrato un personaggio singolare, un ardito miscuglio tra giovialità, delirio e quanto più c'è di macabro. È Mr. Green, soprannominato da noi fin troppo ingenuamente col nomignolo inoffensivo di "vecchietto". Sì, è Mr. Green il nostro segreto e il nostro incubo... lo conoscemmo già tre anni or sono, quando lui ci si avvicinò sorridente con una giacca di pelle indosso, le scarpe da ginnastica e una borsa di cartone vuota sotto mano.

"Hallo, meine Damen. Wie heisst ihr?" Lola e Ela, mosse da una leggera compassione verso quell' anziano barbone dai lunghi capelli inamidati di bianco e per non mostrare scortesia o pregiudizi s'inventano nomi fittizi. Ed è così che furono pensati e forgiati i nostri nomi Lola, Ela, Francis e Tiff.
Sorride sdentato e si allontana, noi siamo felici di avere fatto la conoscenza di un tizio tanto particolare e bisognoso di gentilezza umana. Cari lettori, ci sbagliavamo, Mr. Green è molto più furbo di noi, è molto piû tenace di noi, ed è molto meno ingenuo di noi sciocche Funkfunk16, con le nostre stupide espressioni intenerite!

"Hallo Lola!" eccolo di nuovo il caro "vecchietto". Mi si siede vicino e mi dà una piccola pacchetta sulla mano.
"Weisst du, ich bin verliebt..." Oh cavolo è innamorato e lo racconta a me, che tenerezza.
"Sie ist eine sehr schöne Frau, weisst du?" È una bella donna, colei che lo fa soffrire, ma chi sarà questa bellezza ruba cuori?
"Oh, du kennst sie, sie ist Ela, deine Kollegin" Sdentato mi sorride, diventa tutto rosso. Dentata non sorrido, divento tutta bianca. E-L-A?
"Ich glaube sie liebt mich auch, aber mit love affairs muss man langsam gehen, weisst du?" Che love affair, ma che love affair! È una botta e in tre secondi cerco di raccogliere la mia intelligenza in vacanza in qualche villaggio marittimo del mio cervello. L'unico modo per salvarla è mentire, mentire a Mr. Green, il "vecchietto" che è innamorato di Ela, povera ragazza, mentire come unica via d'uscita.
Sparo la mia cartuccia, Ela ha il ragazzo, Ela è innamorata del suo ragazzo...
Mr. Green non fa una piega, tira su le spalle e continua a farmi vedere quei benedetti denti mancanti... Pure l'inclinazione da "coppia aperta" sto vecchietto! Io allora vado a casa, dovendo chiedere a Mr. Green di non seguirmi e convincendolo solo dopo 5 minuti di strada comune.

Da quel momento, cari lettori, Mr. Green ci perseguita.  Questo è il nostro segreto, il nostro fastidio e la nostra fissazione. Ogni sera  preghiamo di non incontrare quel faccione e quei capelli bianchi ed ogni mattina abbassiamo lo sguardo alla fermata dei tram, perché quella è la sua dimora, è lì la sua casa.

Abbiamo voluto condividere con voi questo grande peso e dolore,
confidiamo in una vostra comprensione.
Con il cuore contrito ci congediamo,

le vostre Funkfunk16

Status Mattutinus e coinquiline beffarde (Lola)

L’altra sera era la tipica serata-nottata studio! Volevo lavorare fino all 01.00 ca. (tenete conto del mio riposino quotidiano). Beh c'era una strana agitazione in casa, per fortuna c'era Ela ad accompagnare il tutto con il dolce suono della sua chitarra e la sua voce catturatrice. Francis era stranamente composta, ma Lola ne compensava la tranquillità. Ore 23 ca. Lola in cucina si prepara il the... e parla da sola in inglese (non ricordo che stesse blaterando :D ) i suoi occhi brilluccicano come quelli dei bimbi la notte di Natale grazie a una scatoluccia di Ferrero Rocher (avete presente quando non si sa quale scegliere perché si teme di rovinare la stupenda composizione, eppure hanno tutti lo stesso sapore)!! Beh io torno nella mia gelida cameretta... si, perché dovete sapere che le nostre finestre non sono isolate e di notte fa un freddo inimmaginabile! Ho la geniale idea di guardarmi "la mala educación" di Almodovar, film che tre delle funkfunk16 hanno visto 4 anni fa a Valencia. I miei ricordi erano molto vaghi.. ricordavo giusto la scena del "pelo in bocca"... ma non è per niente la più raccapricciante, anzi. Il film finisce alla 1.30 e io già sento che non dormirò, che avrò incubi tutta la notte...Ignacio, Juan, Zahara.. il prete pedofilo, la corruzione,.. che Brutto!!! BUH!!! Devo fare la pipì ma non voglio andare in bagno!! Ho paura.. mi aggiro sospettosa per il corridoio, corro, accendo la luce, entro in bagno e mi richiudo subito la porta alle spalle! Finita pipì mi affretto a tornare in camera.. corro per il corridoio e SBUMMMETE il mio piedino prende in pieno la scarpiera! Dolore atroce.. ma continuo imperterrita la mia corsa verso il letto salvatore! Perché sotto le coperte sono al sicuro, lì nessuno mi può fare del maleJ Punto la sveglia: il mio cellulare ha la straordinaria funzione di calcolare le mie ore di sonno una volta impostata la sveglia: mi restano 5h 40. La notte è un rantolamento continuo da una parte all’altra del mio lettone, ovviamente tutta nascosta sotto le coperte. ZZZZ…. Nananananananananana sweet dreams are made of thisssssssss, who am i to disagree (la suoneria della mia sveglia).. sono già le 7.30 cippolo! Sono molto indecisa: mi alzo o rimango a dormire ancora un qualche minutino? So che non riuscirei a dormire solo un qualche minutino quindi grazie ad una botta di energia pura dall’origine sconosciuta riesco a saltare giù dal letto e mi precipito fuori dalla stanza.. una volta in corridoio i il mio corpo subisce un leggero sbandamento ( per poco cado) e gli occhi mi si chiudono (Sonnambulismo al contrario?? Mah). Chi trovo nel corridio? Eccola li è Lola… mi guarda.. molto perplessa e scoppia in una fragorosa risata strafottente L cattiva LOoola non ridere del mio Status Mattutinus! Cattiva!!! 
Uno Schmuatzolino
Tiff

lunedì 1 novembre 2010

Elvis nordici e sfide al femminile

Venerdì sera mi preparavo ad un week end tra amici per festeggiare il compleanno di O'Tactac ma ancora non sapevo che avrei dovuto dare il meglio di me... Vado a fare la spesa alle sette di sera quando quei funklandesi stressati come me si ricordano che hanno il frigo vuoto, e allora tutti insieme parteciapiamo ad uno strano gioco che si chiama: fai la spesa e sopravvivi senza essere preso a gomitate e senza sdentare gli altri concorrenti.
Seduta in tram per tornare a casa guardo la mia cena, pizza surgelata da studenti depressi del venerdì sera e sento il mio stomaco che ha voglia di sbranarsi anche la carta.
"Oh ja, ach sooo.... "
"Sichar, ahaaaa..." Due tedesche parlano con il loro raffinato accento.
"Ohh ich hab Hungar..." ha fame.
"Ah jaaaa ich auch, Hungar!" ha fame pure l'altra, eh e mo' siamo in tre.
"Uhm machen wiar uns ne' Salade?
"Oh jaaaa, ne Salade, leckar!" Un'insalata?! Queste hanno fame, molta fame, e si fanno un'insalata?!
Io guardo la mia pizza super calorica di fronte a me e sento nel mio intimo che questo significa qualcosa, è un presagio... Ma ancora non potevo immaginare... no non potevo.

O'Tactac tutto frizzante e alle stelle indica la via per il ristorante di specialità svizzere, dove ha riservato per sé e i suoi amici ticinesi. Gli amici ticinesi dal canto loro, chi incravattato e chi impellucchiato da belle sciarpe assassine, avevano già affilato le loro papille gustative e concordato un piano d'attacco con i loro stomaci.  Dopo 15 minuti di animate discussioni decidiamo il Menù: fondue formaggio per 2 donzelle, cappello tartaro per 4 maschietti e poi... e poi io, Lola e la sua compagna svampita Nunù...

"Wir möchten gern zwei Fondue Chinoise a discreziò" prima con cadenza ticinesante e poi con una parola francese pronunciata cacofonicamente a mo' di esperanto ordino due fondue a volontà per me e la mia amica.
Il cameriere con il ciuffo da Elvis e gli occhi azzurri mi guarda... Io mi chiedo se forse mi sta crescendo un foruncolo blu sulla fronte perché quello mi fissa.
"Normalerweise für Frauen empfehlen wir die normale Portion." Per le signore, mi dice, consigliamo la porzione normale, beh come volete, ma la quantità è molta...
O'Tactac allora mostra il suo grande amore e il suo orgoglio da buon fidanzato eh: "Ja aber sie sind spezielle Frauen!" Grazie Tactac, grazie tante... siamo donne "speciali", adesso sì che mi sento una donnaippopotamo!
Guardi signorina come volete, io le consiglierei quella normale, sà io non ci perdo niente. Io guardo Nunù e capisco, glielo leggo nel suo sguardo illuminato da gatto felino e nell'espressione della sua bocca che accenna un sorriso ironico. È una sfida, sarà una sfida. Io, Lola, lei, Nunù, e lui il cameriere alla Elvis versione nordica siamo nel bel mezzo di una guerra e noi vinceremo bel biondino! Lo ringrazio con quello stesso sguardo che Nunù mi ha infettato e ordino con decisione quelle due benedette fondue.

Due ore dopo, Nunù e Lola sono ancora là... ordinano carne e patatine, e poi ancora carne e patatine, il cameriere passa, le guarda e forse si chiede dove stanno infilando quei santi boccincini di carne, magre come sono... E noi lì ancora a mangiare e a guardare il cameriere sorridenti. Non ci stendi caro Elvis! Dopo due ore e mezza, quando i nostri amici hanno finito di rimpinzarsi da un pezzo, noi le condottiere rosa delle mangiate, decidiamo con soddisfazione che può andare bene così. Elvis si asciuga il sudore dalla fronte e sembra realizzare la sua amara sconfitta... Sfida vinta!

Tornando a casa, i nostri amici camminando come dei homo sapiens sapiens e io e Nunù rotolando come meglio si può, mi ricordo di quelle due signore tedesche, di quelle insalate, e mi rendo conto che forse una donnaippopotamo la sono davvero, ma una donnaippopotamo felice!

Lola :-)