giovedì 21 luglio 2011

Vacanze, matrimoni e la legge della ciclicità

La vita si muove ciclicamente. Tutto si ripete, seguendo un percorso ciclico, in cui momenti tranquilli lasciano spazio ad un climax di frenesia e agitazione. Ma non vi preoccupate, la tappa consecutiva alla pazzia è la quiete, il relax, la pace.

Quanto è vero tutto ciò per le nostre Funkfunk, le nostre studentesse che ora possono godersi l'ebrezza vacanziera. Hanno dato tutti i loro esami, hanno trovato una coinquilina, si sono date da fare per non sembrare delle balenottere nella prova costume e si sono ricaricate con vitamine, verdure e frutta di ogni genere. I loro cervelli hanno abbandonato teorie linguistiche e stratagemmi letterari per dedicarsi alle frivolezze della natura femminile.  Il viaggio in Portogallo, il matrimonio portoghese di Nina, le acconciature, i vestiti, le creme solari e i cappelli di paglia da classiche turiste allo sbaraglio.

Le nostre Funkfunk sono pronte. Sì, sono proprio pronte per l'estate. Ma cosa le aspetterà in Portogallo, quali stranezze, personaggi o situazioni incontreranno le studentesse funklandesi nel loro viaggio estivo? Secondo la legge della ciclicità della vita, ora è il momento del relax assoluto, della consuetudine, delle dormite, dei romanzi leggeri sotto un ombrellone a strisce, dei granelli di sabbia incastrati tra le dita dei piedi. Una regola, però, non è legge se non vi sono delle eccezioni... Questo non ditelo alle Funkfunk, lasciamole decollare su quell'aereo tanto sognato senza influenzarle. Attendiamo i loro racconti, noi siamo gli spettatori, loro, per questa volta, le protagoniste.

Funkfunk, buone vacanze!

lunedì 11 luglio 2011

Carine e coccolose, carine e coccolose

Immaginate la vecchia funkcasa, o meglio "una casetta di vecchio stampo" che suona più retrò. Immaginate Lola ed Ela che l'hanno lucidata come non mai, nemmeno i termosifoni e gli angoli più nascosti delle finestre sono stati risparmiati da strofinacci e detersivi. Immaginate la cucina e sul tavolo bianco un piattino che offre allo sguardo dei Ferrero Rocher e poi dei tovaglioli di carta viola, appoggiati delicatamente accanto. Immaginate due ragazze in attesa, una tiene in mano un blocco di fogli con gli appuntamenti e le informazioni importanti e l'altra fa il giro delle stanze per assicurarsi che il feng shui non sia solo un abbozzo. Il momento dell'incontro con le aspiranti Funkfunk è arrivato! Eccovi qui qualche incontro, o scontro a dipendenza dal caso...

Hanna, 18 anni igienista dentale:
"Hallo! Ich bin Ela."
"Und ich bin Lola, freut mich!"

La ragazza, alta, bionda, una modella dai, sembra entrare nel funkappartamento quasi per obbligo. Appare intimorita, nemmeno i grandi sorrisi di Lola ed Ela riescono a tranquillizzarla. Eppure se l'erano promesso e ripromesso, le due Funkfunk: "Dobbiamo essere carine e coccolose, carine e coccolose". Dopo il mini tour nel mondo funkfunkiano, Lola offre un bicchiere d'aqcua alla ragazza spaventata, la invita a sedersi e a gustare un cioccolatino. Lei rifiuta il cioccolatino, ma non può che accettare il bicchiere d'acqua. Non si siede, rimane in piedi e così, per par condicio, tutte in piedi in cucina. Ela comincia ad elencare le informazioni importanti: cambieranno la cucina quest'estate, ah sì anche il pavimento del bagno,... Hanna ascolta le parole di Ela, una per una, poi, quando queste terminano, rimane in silenzio, tutte rimangono in silenzio. Improvvisamente la ragazza si risveglia dal torpore: "Vi ringrazio, ora vado." Ela la invita a finire di bere il suo bicchiere d'acqua. "No, mi dispiace, ma non ce la faccio più".

Le funkfunk ringraziano la ragazza, le offrono la mano e la salutano sorridendo. Poi Lola chiude la porta a chiave, si gira verso Ela, le due si guardano. Lola, si volta nuovamente verso la porta e sbatte la testa ripetutamente su di essa.

Helke, 24 anni, igienista dentale (ma tutte igieniste?)
"Hallo? Prhonto? C'è qualcuno? Oh sì, sono Helke dalla Gerhmania, purhtrhoppo non rhiesco a trhovarhvi! Ah ok, mi venite a prhenderhe, bene, assolutamente bene, perhché mi sono pehrsa, Oh mein Gott, pehrsa!"
Lola esce correndo a cercare l'altra aspirante funkfunk che si è persa per le vie adiacenti alla loro funkcasa, non deve ricercare a lungo, le basta voltare l'angolo.

"Oh, mi dispiace, mi sono perhsa. Ah sì, tu sei Lolita e tu Ila, oh che disastrho queste strhade!"
"Eh sì... In realtà io sarei Lola e lei Ela."
"Oh sì certo, Lorha und Helga! Piacerhe, carhe!"
"Piacere tutto nostro, c-a-r-a." Lola guarda Ela, Ela guarda il suolo, cercando di evitare l'espressione della sua amica, che sa essere fin troppo eloquente per quel momento. Lola allora, le tira una gomitata, per dare voce, comunque e in qualche modo, al suo dissenso.
"Oh, rhagazze, ma qui è tutto vecchio! È tutto così piccolo, non ci posso crhederhe! Oh, ah! Ah!" Scoppia in una risata e: "avete la moquette, perh carhità! Ma dirhei che qui siete prhoprhio, strhettine, no?"
"Ma sai, ci troviamo bene..."
"Aha, sì lo immagino... Fate feste qui? Parhty? Tanti? Oh io sono una festaiola!"
"Certo..."
"Sono arrhabbiatissima, sapete? In un altro appartamento non mi hanno prhesa e orha andrhò a rheclamare, non gliela lascio passarhe liscia a quei Scheissmenschen!"
Lola ed Ela deglutiscono in contemporanea... Helke le tiene ancora per un'ora intera ad ascoltare le sue disavventure funklandesi, i suoi sogni o meglio i suoi pragmatici intenti qui in Funklandia, le sue aspettative scolastiche, le sue amicizie, le sue...

Le funkfunk ringraziano la ragazza, le offrono la mano e la salutano sorridendo. Poi Lola chiude la porta a chiave, si gira verso Ela, le due si guardano. Lola si volta nuovamente verso la porta e sbatte la testa ripetutamente su di essa.

Tina, 21 anni, studente di ingegneria:
"Piacere, sono Tina, voi dovete essere Ela e Lola, giusto."
"In carne ed ossa, piacere"
L'aspirante Funkfunk offre la mano ad entrambe e conosce perfettamente il loro nome. Si rivolge alle Funkfunk parlando il tedesco e non il dialetto svizzero-tedesco, difficile da comprendere per chi non è di lingua madre. Chiede gentilmente se può appoggiare le sue borse all'entrata e continua a sorridere. Ela e Lola le mostrano la funkstanza ormai vuota. Poi si siede con loro al tavolo della cucina e scherza sulla vita da studenti. Racconta che il suo vecchio appartamento sta per essere demolito, perché fin troppo vecchio e pericolante. Tina si congeda sempre sorridendo, e ripetendo i nomi esatti: "Ela e Lola, richtig?"

Le funkfunk ringraziano la ragazza, le offrono la mano e la salutano sorridendo. Poi Lola chiude la porta a chiave, si gira verso Ela, le due si guardano. Lola, si volta nuovamente verso la porta, guarda attraverso l'occhiello e chiede: "Ela, cosa ne pensi?"
"Ah me, sembra carina..."
"Anche a me, carina e..."
"coccolosa!"

Finalmente, Lola ed Ela si sbottonano in una risata liberatoria.
"Giusto, carina e coccolosa, è perfetta!"


Lola :-)

mercoledì 6 luglio 2011

Funkfunk Human Resources

Ela non aveva fatto in tempo a premere il tasto INVIO del suo portatile, Lola e Francis non erano ancora entrate nelle loro camere che già un annuncio come potenziale funkfunk si era illuminato tra le mail in entrata. Marisol dalla Spagna, prossima studente di architettura al politecnico funklandese, si candidava per la ormai vuota funkstanza. Dopo solo 12 ore la seguirono Helke, igienista dentale dalla Germania, Ianna, praticante indiana in un albergo, poi Tina, studente di ingegneria meccanica, Eleonora, ragazza di origini italiane e studente di Politologia, per non parlare della geologa Ania dalla Norvegia e Carla Maria Ruizón, artista spagnola.

"Oh madonna santa!"
"Ela, calma."
"Quante cavolo sono?!"
"Sì, lo so sono tante, ma noi riusciremo a gestire la situazione. Solo, manteniamo la calma."
"Oh cavolo!"
"Che c'è?"
"Un'altra! Ah no, un altro!"
"Un altro?"
"Sì, Lucas studente di matematica!"
"Beh o i confini sociali sono veramente diventati più labili o lui si definisce come una donna."
"Cavolo!! Io tolgo l'annuncio. Lo tolgo!"
"Ela, calma. Ascolta. Ora noi, ci organizziamo."
"Come? Abbiamo gli esami e se vogliamo vederle tutte, ci vorrà una settimana se non due..."
"Ela, cara, lascia fare a me."

Ela conosceva bene lo sguardo che Lola indossava quando le balenava un'idea. Quell'idea s'impossessava della sua mente e non l'abbandonava finché non aveva fatto di tutto per metterla in atto. Non le restava che seguirla o cercare almeno di boicottarla di nascosto, qualora i progetti strani della sua amica sfioravano l'inverosimile. Beh questa volta, forse, l'azione di boicottaggio di Ela è stata alquanto limitata.

"Ela, noi saremo tutto!"
"Tutto cosa?"
"Tutto ciò che abbiamo bisogno, cara Ela."
"Che significa?"
"Tu sei l'addetta stampa, ovvero segretaria. Ti occuperai degl'appuntamenti e di gestire le comunicazioni con le aspiranti funkfunk."
"Aspiranti funkfunk?"
"Sì, e io mi occuperò della funkcasa e dell'organizzazione scenica, seguendo rigidi principi estetici. Saremo un vero team!"
"Un team? Lola... mi sembra..."
"Perfetto! Sì, perfetto. Senti come suona: Funkfunk Human Resources. Perfetto!"
"Aspetta Lola, dove vai?"
"Vado a googlarle, cara, vado a googlare le aspiranti funkfunk!"


Lola :-)

martedì 5 luglio 2011

R.I.P Amleto

Non mi smentisco mai… ed il mio pollice non è riuscito ad avvicinarsi minimamente alla tonalità di verde che volevo raggiungere.

Dopo l’attento scrutinio di Mumfred, la mamma di Ela, ecco la sentenza:
“ha i pidocchi, devi buttarlo via se non vuoi che li abbia anche quell’altro.”
“Otello, mamma.”
“Si, lui. Devi scegliere, o ti sbarazzi di uno e tieni quell’altro o tieni tutti e due e poi li puoi buttare insieme: Otello o Amleto, questo è il tuo dilemma!”
 “:S”

Alla fine ho buttato solo Amleto, ho però la speranza che non sia del tutto colpa mia. Ho dato loro dei nomi tragici, il fato incombeva su di loro. La prossima volta, quando riproverò a prendermi cura di un essere appartenente al mondo vegetale, prenderò di nuovo una coppia e li chiamerò Cenerentola e Principe Azzurro, così dovranno per forza vivere insieme e per sempre felici e contenti.
La vostra amareggiata Ela

lunedì 4 luglio 2011

ChE VuOtO sEnZa Tiff!

Dopo quasi un mese di assenza, Francis torna a far visita alla Funkcasa per qualche giorno. Poco tempo è bastato per cambiare radicalmente l’altmosfera funkcasina. 

Appena varcata la soglia di casa Funkfunk, Francis si ritrova uno scheletro di appendiabiti, l’esatta copia di un albero spoglio e triste d’autunno. Solo la giacca di pelle rossa di Lola e la giacca di jeans di Ela erano rimaste sull’originaria montagna ripida e instabile..

Francis raggiunge la sua camera e si ritrova la scarpiera di Tiff. Le sue scarpe peró sono scappate, lasciando il posto alle tre paia di scarpe di Ela, il numero giusto per dare un minimo senso ad ogni ripiano della scarpiera...

Deposito il mio valigione in camera e faccio un salto in cucina. Anche la cucina è cambiata! Niente piú encomio al caffé, niente piú organigramma aziendale rappresentato da una piramide di uccelli che si cagavano l’uno sopra l’altro, per far capire che l’uccello piú importante, quello in vetta, e dunque il capo, non si fa cagare in testa da nessuno. Anche il nostro piccolo quadretto di sughero, usato per attaccarci tutte le pubblicità piú sceme, gli scontrini delle pizze d’asporto con i nostri cognomi deformati e i bigliettini piú pazzi è spoglio...solo qualche foto e qualche bigliettino sono rimasti a lui fedeli...

Ma dov’è finita la mia Funkcasa? Dov’è finita quell’aria di f-ollia, tipica delle f-unkfunk? È perché c’è tutto questo silenzio? Dov’è Tiff?

.....ho capito che volevate fare bella figura con le aspiranti Funkfunk, ma dovevate proprio rivoluzionare il nostro mondo, Funkfunk?

Beh, c’è da dire che siete riuscite a vendervi bene :), una nuova Funkfunk è stata trovata per rimpiazzare Tiff, anche se Tiff non puó essere rimpiazzata da nessuno!

Francis, smile all’inggiú