giovedì 28 ottobre 2010

Giornata NO per le FunkFunk

A volte mi chiedo perché sono cosí idiota, se ho qualche deficit nel cervello, o se sono semplicemente allucinata e affetta dal morbo di Fantozzi! La mia testa, soprattutto stasera, non ci stava proprio..ma dov'era finita? Non si sa.
Una volta Ela mi disse:

"La tua testa ha fatto il giro della casa per non incontrarti!" :)

Penso proprio che avesse ragione! Da quel giorno, la mia testa è scomparsa! Non ho contattato "Chi l'ha visto?" perché ho creduto che fosse stupido annunciare una perdita inutile :)..Sta di fatto, che stasera, in tre ore, me ne sono successe di tutti i colori!

1) Verso le 18.20 mi preparo per scappare da Funklandia, la città dello stress. Cerco di attivare tutte le mie forze per superare la scalata dell'Everest, obbligatoria per chi vuole usufruire del tram. Scendo i miei quattro piani di scale, faccio salite e discese tra le vie piú oscure, scendo altri tre piani di scale nella galleria di Funklandia, incorporata di vento contrario a 100km/h e infine, dopo un lungo combattimento, mi rilasso un po' sulla scalamobile. Ma oggi, rilassarsi proprio non si puó! Giuditta, la mia valigia, a questo trantran giustamente ha detto "Basta!" ed ha cosí deciso di passar a miglior vita..

2) Giunta in stazione, incontro un'anima felice, una collega di spagnolo. Ajajajajaj, vi ricordate che stasera era serata di film latinoamericani? Beh, Francis e Doroty, la sua collega, non ce l'hanno fatta a partecipare alla lunga carrellata di film muti ,e cosí ,si sono ritrovate sul binario a sparlare sia dei film che del sore, sore che, sfortunatamente, muto non è! Giunto il momento di salire sul treno, sopraggiunge il piccolo pulmino porta carrellino-rompi-scatole e provate ad immaginare dove si ferma? Davanti a Francis e Doroty, giusto per regalargli uno splendido panorama...

3) Finalmente, riusciamo a prendere posto. Parliamo del piú, del meno e di tutte le operazioni matematiche possibili. Ci facciamo quattro risate e poi ci mettiamo un po' a studiare. Le ore passano, i minuti pure e siamo a un'ora dalla destinazione, è quindi giunto il momento di dire "Basta, ne ho abbastanza di fogli, lettere, numeri e quant'altro!" Riprendo a parlare con Doroty. Eravamo talmente prese dalla nostra conversazione che il tempo ci è volato. Sentiamo una voce provenire dall'alto dei cieli, ma non l'ascoltiamo. Io mi precipito, metto le mie lettere e i miei numeri dentro Giuditta, la valigia e saluta la mia collega. Scesa dal treno, panico totale:

"Ma dove sono finita? Questa non è la stazione di casa mia! E cosa ci fa quel treno lí fermo? Ma dove sono le scale? Ma scusa, ma Doroty mica mi aveva detto che doveva scendere anche lei perché doveva cambiare treno? Perché non è scesa? Oh mamma, ma cosa mi succede?"

In un flash di secondi Francis si ritrova completamente disorientata, ma per fortuna riesce a capacitarsi e comprendere che quella fermata non era la sua...Si volta e risalta sul treno, si dirige verso Doroty e le dice "Ma scusa, ma tu non mi dici niente?" e lei "Ma come, ti sei precipitata, non capivo piú a quale fermata mi avevi detto che saresti scesa" a quel punto entrambe scoppiano a ridere...


Francis, parente di Fantozzi

1 commento:

  1. No Francis! Sei scesa prima, mezz'ora prima dell'arrivo? non ci posso scedere... :-) sei il mio disastrello preferito! Un bacio Lola

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