mercoledì 26 ottobre 2011

Cavolfiori a merenda

Va bene che ognuno di noi ha avuto la sua infanzia. Siamo d'accordo che questa infanzia ci ha plasmato fino a farci diventare gli adulti che siamo. Ok che siamo tutti frutto di quei momenti lontani e primordiali. Ma il cavolo crudo a merenda no, dai.

"Ela, stasera cucino la pasta con i cavolfiori... Non fare quella faccia. No, non con i broccoli. Con i cavoli, quelli bianchi. Sì, che si fa... In Puglia si fa." Ed ecco che se una pietanza si cucina in puglia, beh allora si può cucinare in tutto il mondo. O almeno è così che Lola continua a ripetere, facendosi forza con l'esempio delle cime di rapa, il piatto dei poveri divenuto la leccornia prestigiosa dell'alta cucina. Beh di fronte alla cime di rapa, Ela ha ben poco da controbattere: Questa cena s'ha da fare!

Lola comincia a tagliare il cavolfiore, bianco e candido come una nuvola d'estate... E deve essersene accorta bene anche Ela della bellezza di quel cavolo, perché ogni pezzo che il coltello affilato di Lola ha appena sminuzzato finisce nella sua bocca... Lola allora vuole dirlo ad Ela che quello è un cavolfiore crudo, crudo! Ma la strana degustatrice sembra lontana e con l'espressione dei vecchi che vanno a raccogliere le emozioni sepolte, Ela inizia a raccontare:

"Quando ero bambina volevo mangiare il cavolfiore crudo... Lo chiedevo sempre alla mia mamma..." E slurp, ingoglia un altro pezzo di cavolfiore.
"Ela, lo sai che sei l'unica bambina al mondo a fare una richiesta del genere? Ma cos'eri una "bambina bio"?"

Ma lei sorride, prende un altro pezzo di cavolfiore crudo, lo mastica con gli occhi chiusi e pronuncia lentamente queste parole:
"Ah, la RIMEMBRANZA..." Un sospiro ed un altro cavolfiore in bocca...

Lola guarda in silenzio la sua coinquilina che sembra inscenare una pubblicità, la vede mentre ingoglia sorridente quella verdura buffa e poco amata dal mondo, ascolta il mastichio croccante che proviene dalla bocca della sua amica, di quella strana bambina bio... Quando poi, d'un tratto, se ne accorge:

"Ela, e che cavolo! Hai finito il cavolo!"


Lola :-)

lunedì 24 ottobre 2011

NOTIZIE DALL'ABSURDISTAN! ...Bisogna tagliare, tagliare i costi!

Forse è ora di fare un po’ di polemica!
Premetto che questo post potrà suscitare qualche critica, ma quello che racconteró ha una base fondata ed è stato vissuto da me in prima persona durante il mio pseudo-stage tra i miei connazionali italiani.

Come ben sapete, il mantra italiano ormai definitosi da tempo è “Tagliare i costi!”. ‘Tagliare i costi’ in Italia significa togliere fondi alle persone o alle istituzioni che valgono, come le scuole o i poveri ed umili cittadini che pur svolgendo il loro lavoro degnamente vengono devalorizzati. ‘Tagliare i costi’ NON significa togliere laddove c’è davvero spreco, laddove una persona, per un semplice titolo ad honorem, guadagna migliaia e migliaia di franchi, non ha nessun affitto da pagare, ha la domestica e l’autista gratuiti ed è talmente stressata che passa le sue giornate giocando a golf o andando a cavallo, invece di adempiere ai suoi doveri di persona illustre e di cittadino d’onore. 80.000 franchi spesi da questa stessa persona in un anno per organizzare pranzi e cene con altre persone illustri, con l’unico fine di mantenere viva quell’apparenza che tanto inganna. 80.000 franchi spesi in capricci, soldi che potrebbero sfamare piú di una famiglia italiana, soldi che non si considerano SPRECATI! Ma qui, niente tagli! 80.000 regalati a questa persona illustre, che si aggiungono agli altri migliaia di franchi che questa puó guadagnare. Si pensi solo a quanto deve spendere in un anno per il suo abbonamento di golf e per andare a cavallo. 200.000 franchi gli basteranno per SOPRAVVIVERE? Ma qui, niente tagli!

I tagli si fanno sull’acqua calda in bagno, che viene chiusa perché bisogna RISPARMIARE! ...

-----------------------------------------------------------------------------------------------------

Quando il bel tenore di vita di un italiano medio viene meno...
 
Diciamo che 7.000 franchi vengono DONATI a impiegati che in un giorno svolgono un lavoro che potrebbe concludersi in quattro ore. 7.000 franchi di cui 2.000 vengono spesi per un affitto di DUE persone. 7.000 franchi che si dimezzano e scendonoo circa a 4.000 a causa del cambio euro-franco. 4.000 franchi che portano queste persone a dichiarare di essere nellla SOGLIA DI SOPRAVVIVENZA (senza dover mantenere una famiglia, MA permettendosi un affitto di 2.000 franchi per due persone). 4.000 santi franchi con cui una famiglia di emigrati italiani ha dovuto lottare per anni per cercare di mantenere i suoi figli, comprargli da mangiare e mandarli a scuola. 4.000 santi franchi, di cui ogni centesimo valeva oro. 4.000 santi franchi che duravano niente, ma che hanno portato una povera ed umile famiglia a crearsi un futuro abbastanza agiato. 4.000 santi franchi che oggi creano disagi, ma che ieri venivano VALORIZZATI!!

Francis

sabato 22 ottobre 2011

O'Tactac e l'esperienza mistica

A volte le mancano le parole. Rimane di stucco e lo fissa in faccia, muta.

Lola non sa quale formula repellente pronunciare quando O'Tactac ne combina una delle sue. Come quando aveva deciso di ribellarsi allo shampoo, miscuglio velenoso, ed era andato in giro a pavoneggiarsi della sua testa corvina e cespugliosa. O quando di fronte ad una cassiera in un supermercato decide che la sua ragazza deve essere apostrofata con l'elegante e grazioso soprannome "S. come Sederino", e su a chiamarla per i corridoi e gli scaffali imbottiti di cereali, facendola arrossire dinnanzi alle signore anziane e riguardose. O quando decise che il suo di nome, "O'Tactac", in fondo non era adatto al suo rango, che non esprimeva appieno la grandezza del suo animo e impose a Lola il suo nuovo titolo, "O'Tactac Magno, così mi devi chiamare"... E ora, la nostra Lola, quando riceve un messaggio o una telefonata dalla sua metà, vede comparire sul display l'immagine di un filosofo nel nobile atto del pensare con l'avviso di chiamata da O'Tactac Magno...


"Io, con te, non so proprio cosa devo fare..."
"Eh lo so! Neanche io lo saprei al posto tuo, S." O'Tactac, fa così, beffeggia Lola quando sente che lei sta intraprendendo la strada del conflitto. Lui sorride e si comporta come una star adulata e corteggiata.
"No, O'Tactac, non scherzare... Non puoi, non devi, non è giusto... Ah!"
"Che c'è, Lola?"
"Non mi vengono le parole, non riesco nemmeno a finire la frase!"
"Eh cara, si chiama ESTASI... Faccio questo effetto a volte..."


Lola :-)

giovedì 20 ottobre 2011

Occupy Funklandia

Il concetto di semiotica e simbolica all'interno delle asserzioni di Kristeva, sulla costruzione del "sè" nell'immaginario collettivo di un pubblico ricevente, tende a decostruire a sua volta l'essenzialità della realtà stessa, la quale si riduce a null'altro che interpretazione, da comprendere nel senso foucaultiano, ovvero un'interpretazione che è la più potente, che è stata capace di imporsi sulle altre e di definire ciò che è.

...Sono ormai diverse ore che Ela sottolinea, legge e riscrive le folli ed incomprensibili tesi della Kristeva e dei suoi amici postmoderni. Perché mai, complicarsi la vita in questo modo, perché perdere la bellezza della banalità delle cose, frullandosi la mente con queste teorie che funzionano solo per assurdo?

"Ela!" Lola bussa alla porta, ma è la sua voce ad esprimere l'impazienza di ciò che ha da raccontare.
"Entra pure, dimmi."
"Ela, sai quanto prende un amico di un amico che lavora in banca al 50%?"
"Non lo voglio sapere..."
"Indovina..."
"Non lo voglio sapeeere..."
"Indovina, ti dico. Ok non indovinare te lo dico io."

Lola confida alla sua coinquilina, la cifra spropositata, che un ragazzo della sua età guadagna lavorando in banca. Ripete più di una volta la cifra tonda, marcando le doppie e le R per rendere ancora di più quell'abisso tra due mondi lontani. Il loro, quello delle materie umanistiche, dove se ti va bene ti pagano due spiccioli ed una noce, e quell'altro, dove ciò che fai porta profitto e non devi ringraziare quando ricevi la busta paga.

"Ci credo che occupano Funklandia!"
"Lola?"
"Dimmi..."
"Dici che quegli uomini d'affari l'avranno mai letta Kristeva o Foucault?"

Lola non risponde ancora, pensa che non ci sono buoni o cattivi, partecipare alla demonizzazione di un nemico, di quelli con i soldi, non porta a nulla se non ad un escalation di rabbia e confusione. Rimane un abisso però, non per colpa nostra, né loro, ma per qualcosa che abbiamo costruito insieme e che è diventato molto più grande di noi.

"No, Ela, non credo li abbiano mai letti."


Lola

lunedì 17 ottobre 2011

Tanti funkauguri!

Le Funkfunk16 compiono 1 anno!



Vi hanno raccontato le loro gaffe linguistiche alle prese con lo svizzero tedesco, le loro figuracce funklandesi, le avventure con barboni innamorati e inconsuete passeggiate pepate. Hanno condiviso con voi i dialoghi pazzi, le mangiate da balenottere (con o senza nutella), le abitudini culturali e culinarie. Si sono descritte esagerando nei difetti, nelle fisse, nelle mancanze per poi riderne insieme davanti ad un bicchiere di coca cola.

Ela vi ha cantato le sue canzoni aggrappata ad una vecchia chitarra, Lola si è sentita più libera, romanzandovi quest'amabile realtà, Francis vi ha concesso qualche angolo della sua riservatezza per scherzare con voi su quella risata che mai l'abbandona.


Inutile dirvi, cari funklettori, che siete il motore scatenante di questo buffo e scapestrato blog.
Un grazie a voi!



Le vostre Funkfunk 16

mercoledì 12 ottobre 2011

Lola NON sa!


Lola non sa che deve assolutamente riprendere a scrivere le sue storielle fantastiche!

Lola non sa che le sue storielle non riempivano di gioia solo le giornate delle Funkfunk, ma anche quelle di tutti i suoi Lettori!

Lola non sa che regalando un sorriso agli altri, lo regala anche a se stessa!

Lola non sa che deve attrarre nuovamente l’attenzione dei suoi lettori per perseverare nella sua creazione!!

Cari Lettori, chiedo il Vostro sostegno per incoraggiare maggiormente Lola, la nostra Funkamministratrice, a ricaricare le sue batterie, cosí da colmare questo blog di una nuova ironia e solarità!

FORZA LOLA!! :D
Vostra Funk F.