domenica 15 gennaio 2012

L'uomo e la donna

"Allora, quando torni dal lavoro stasera?"
"Al solito orario..."
"Cosa ti preparo da mangiare?"
"Bo..."
"Mmmh, pesce con patate? Oppure un piatto di pasta?"
"Ma non devi preparare da mangiare..."
"Ok, vada per la fettina di carne a la minute servita con salsa ai funghi..."
"ooook..."

"A stasera! Buon lavoro!"
"Ciao!"



Lola è rinchiusa nella funkcasa da giorni, ha delle ricerche da scrivere, una sulla scoperta dell'America, quell'altra su di un metodo etnologico e l'ultima... beh l'ultima sarà sulla retorica berlusconiana. S'intende da sé, cari lettori, che la nostra Lola è fuori gioco, ridotta ad una sagoma umana che striscia per casa. MA c'è una consolazione nella vita della nostra funkfunk... la cena. Sì avete capito bene. La cena è la fase prescelta di Lola, il suo momento sublime, nel quale ha il permesso di allontanarsi da quei libri succhiasangue e di dedicarsi a tagliare peperoni rossi, ad impanare la carne ,oppure ad abbrustolire i funghi. Ah, come le brillano gli occhi solo a pensarci...

Ma chi è la cavia? La parte lesa in tutto questo? Ela, naturalmente. Ormai torna a casa dal lavoro e trova i pasti fumanti già in tavola. Solo che, Ela è un tipo di stampo più liberale, diciamo...


Scambio di funkSMS:

Lola: Ela, oggi ti preparo la pasta con i broccoli?
Ela: Ehm non saprei io mangerei anche solo un po' di insalata... ma lola non devi sempre cucinare!
Lola: Quello è l'unico momento bello della mia giornata, è l'unico momento in cui posso fare qualcosa di umano!
Ela: Mi sento l'uomo di casa che va a lavorare mentre la brava mogliettina prepara la cena... Va contro i miei principi, insomma...


L'uomo lavoratore e la donna di casa hanno raggiunto un accordo. Lui aggiusterà la lampadina del bagno e farà funzionare la radio menomata che si sintonizza solo sui documentari sui pinguini, mentre lei avrà il permesso di cucinare tutte le cene fino a fine gennaio.


Eh, cari lettori, le nostre funkfunk sono per pari opportunità e diritti!


Lola :-)

martedì 3 gennaio 2012

Piccole funkfunk crescono

Si sa. Sì che si sa. Mica si può rimanere studenti a vita. Prima o poi bisogna fare il salto no? E le funkfunk per quel salto si sono preparate per bene. Hanno consultato manuali, hanno redatto i loro profili su curricula cercando di evitare ogni singola sbavatura, hanno comprato vestiti adatti a colloqui (e solo a quelli) e hanno guardato dritto dritto nello specchio e pronunciato una valanga di parole per convincerlo che loro erano le candidate perfette.

Francis: Francis ha guardato il burrone davanti a lei... Ha preso la rincorsa e giù nel turbinio delle esperienze lavorative. Non si è fatta fermare da nulla, nemmeno dai funzionari poco ortodossi e molto bradipi dell'ambasciata. Ha assimilato il sapere che le serviva, ha salutato tutti e arrivederci! Aveva mete più alte e scopi più nobili davanti a sé. Infatti, la nostra Francis, ha trovato un posto di stage presso un'agenzia d'informazione e ha redatto il suo primo articolo, pubblicato in diversi giornali!

Ela: Beh questi mesi oltre a cimentarsi in macabre e perverse ricerche universitarie sui vampiri e la trasformazione del macho dissanguatore, Ela ha lavorato in una galleria d'arte. Qui ha dovuto appendere quadri, rispondere mille volte alla stessa domande, scopare sorridendo il pavimento e sopportare LUI, il capo poco cordiale e tanto gay, intelligentemente soprannominato nella funkcasa come "Nick sei chic". Ma anche Ela quel salto l'ha fatto senza pensarci due volte. E ci ha preso gusto, perché forse forse rimarrà a lavorare in quella galleria. Ah, non vi preoccupate il capo bello ma cattivo ha dato le dimissioni e tutte in coro gli abbiamo gridato un bel "au revoir cocco"!

Lola: Aveva una voglia di saltare anche lei ma avete sentito anche voi, gli ostacoli davanti a lei sembravano insormontabili, specialmente quando l'ambiente di uno dei suoi colloqui di lavoro è diventato il set di un film western. Lola però non conosceva le battute, non aveva armi e la cattiva dagli stivali da cowboy se l'è inghiottita. Per non parlare di quell'altro colloquio all'archivio, dove l'hanno tenuta un'ora incollata alla sedia, torturandola con domande subliminali, tanto che, tornando a casa, era così confusa che si è persa. La nostra Funkfunk però è testarda e ha continuato a cercare. Finché è accaduto l'incredibile e una telefonata le ha cambiato la giornata e anche i prossimi mesi!

Un bel salto nel vuoto quello vissuto dalle nostre Funkfunk, ma è tanta la voglia di mettersi in gioco che a loro sembra di volare.

Un abbraccio a tutti voi,
Lola