giovedì 30 giugno 2011

Cercasi Funkfunk: Ragazza simpatica, divertente, tranquilla e non fumatrice.

"Allora cosa scrivo?"
"Boh, non so... scriviamo come la vogliamo."
"E come la vogliamo?"

Bella domanda! Ora che una stanza nel funkappartamento si è liberata, le Funkfunk rimaste sono alla ricerca di una subentrante all'altezza della situazione. Dovrà essere capace di sopportare mangiate caloriche, scontri culturali, silenzi programmati e poi la chitarra di Ela, i suoi cactus con i pidocchi, i ragionamenti altalenanti tra il lucido e il troglodito di Lola e le figuracce divertenti ma disonoranti di Francis.
 Formulare un annuncio che riassuma l'identikit della perfetta e nuova Funkfunk non è cosa da poco. Lola, Francis ed Ela stanno rannicchiate intorno al tavolo della cucina e cercano di scovare quali possano essere le qualificazioni necessarie per stare con loro, per sopravvivere stando con loro.

"Io direi simpatica..."
"Mica posso scrivere, vorremmo una subentrante simpatica!"
"Perché no, simpatica e divertente, scriverei io."
"Beh sì utile, me la vedo già una che si presenta e dice vorrei abitare con voi, però scusatemi, sono antipatica e noiosa."

"Io direi non fumatrice..."
"È discriminativo... non saprei..."
"Ebbene sì, lo è embeh?! A certi uomini piacciono le bionde a certi le more, che dobbiamo mettere insieme un Pamphlet di difesa per le une o per le altre?! A me piacciono le non fumatrice, punto e basta."

"Io direi tranquilla..."
"Vale a dire?"
"Beh tranquilla significa... Che non cammina con i talloni ma in punta di piedi, che non organizza festini nel periodo degli esami, che non mastica con la bocca aperta, che non è fan di musica heavy metal, che non crede nel potere del chakra libidico, che non ha abitudini nudiste, punto molto importante visto i nostri trascorsi, e che quindi non avrà il desiderio di sventolarci di fronte le sue grazie come fossero bandiere patriottiche. Ecco, questo significa tranquilla."
"Ah."


Dopo qualche difficoltà e scervellandosi un po' le funkfunk sono riuscite a compilare l'annuncio da pubblicare online. Chi risponderà? Saranno strani personaggi a due teste? Donne con una strana peluria sul viso? Oppure rapper o punker? Soffriranno di uno sdoppiamento di personalità o di qualche fissazione nascosta? Per ora le funkfunk si aspettano semplicemente, ma con trepidante ansia una:

Ragazza simpatica, divertente, tranquilla e non fumatrice.

Non ci resta che aspettare!
Un bacio a voi!

Le Funkfunk16

lunedì 27 giugno 2011

Tiff è come Barcellona

Un vulcano, un ritmo latino, la tequila giusta, accompagnata da limone e sale. Questa è Tiff. È difficile da afferrare. Una borsa sempre diversa, un lucidalabbra a portata di mano, i capelli mossi e impazziti, colori sgargianti e vestiti attillati. Questa è Tiff. Le gambe sempre in accelerazione, il ritardo che la minaccia e lei che sorride comunque. Le tazze piene di caffèlatte all'americana, la camera usata come encomio alla popart, lo stand strapieno di trucchi e di profumi. Questa è Tiff. E poi, Barcellona, questa città raffigurata nelle fotografie appese per tutta la stanza, quella stessa aria di festa e di follia, questa è Tiff.


Questa è Tiff e noi altre Funkfunk, Lola, Ela e Francis, la salutiamo e le auguriamo tanta tanta fortuna. La funkcasa e il lampadario della regina Vittoria si congedano insieme noi, ah anche l'appendiabiti del corridoio naturalmente.

Tiff lascierà la funkcasa tra qualche giorno, porterà con se il suo stupendo sorriso, il quadro di Marilyn, le mille scarpe, i tazzoni bianchi e, soprattutto, porterà via con sé Barcellona.

Un bacio a te Tiff, ti vogliamo bene.

Lola con Ela e Francis

martedì 21 giugno 2011

O'Tactac e le sue stranezze

Lola sms a O'Tactac:
Tesoro, qui piove... non ce la faccio più. Pioggia in Funklandia, pioggia in Ticino, basta! L'unica cosa che mi consola è vedere te, angelo mio. 

Ebbene sì, la lontananza rende mielosi, per non parlare della pioggia che ci fa sembrare delle ultra centenarie alla ricerca della leggera frivolezza dei tempi passati. In ogni caso, Lola non vedeva l'ora di vedere il suo O'Tactac, con il vestito elegante da lavoro e la valigetta trolley, con i suoi occhi verdi e quei capelli grossi e neri, pieni e misteriosi come il buio pesto, quei capelli ricolmi di vita e dell'arrogante scellerataggine di questa nostra età.


O'Tactac sms a Lola:
Sono fuori casa tua, ti aspetto.

Col cuore che le batte in petto, manco fosse una quindicenne, Lola si appresta ad uscire di casa. Un'ultima occhiata allo specchio e via. O'Tactac la guarda mentre s'infila sotto a un ombrello blu-elettrico e si avvicina  alla macchina.

"Amore, ciao! Come è andato il viaggio?"
"Perfetto, tesoro. Tu stai bene?" Solo qualche secondo, giusto il tempo per fare illuminare la testa di O'Tactac dalla lucina della macchina ed ecco che Lola rimane di pietra. Immobile con gli occhi sbarrati.

"Lola? Non stai bene? Che c'è?"
"Che-hai-fatto-ai-tuoi-capelli-?"
"Ah sì, i capelli. Non ci crederai, ho letto su Repubblica che hanno fatto uno studio in cui provano la nocività dello shampoo. Ora non lo uso più. Mi sto disintossicando e mi sento benissimo."
"Ma i tuoi capelli, belli, neri e grossi sono tutti sciapati!"
"Sciapati? Che vuol dire? C'era anche scritto che ci vuole un po' per farli purificare dalle sostanze tossiche degli shampi. Non vedo l'ora di vedere il risultato finale!"
 "---"

Lola guarda l'ammasso sciapato, non identificato, di dubbia ma solida consistenza e dal timido colore.
Spera che O'Tactac capisca, che legga nella sua espressione la gravità di quell'improvvisa astensione. Lui invece, le accarezza la guancia, mette la prima, si da un'occhiata nello specchietto e:

"Io, così, mi sento proprio un fico!"


Lola :-)

domenica 12 giugno 2011

Ehi tu!

Sapete, cari lettori, quando gli esami incombono, il tempo a disposizione si restringe, quando non si può fare altro che ingozzarsi di schifezze per reggere la pressione, quando si sentono i ragazzi di sotto che danno una festa con tanto di musica e tu la musica, non sei neanche più che cosa cappero è, quando non vedi altro che fogli, testi e teorie di fronte a te e se ti scappa un occhio nello specchio vedi riflesso uno zombie a due teste e sei gambe, beh, quando tutto ciò accade è difficile mantenere la lucidità. È possibile, cari lettori, che ci si rincretinisca un po'.

"Ehi tu!" Lola guarda fuori dalla finestra della cucina dopo avere mangiato una pentolona di pasta ai broccoli. Ma chi si abbuffa di pasta ai broccoli? In ogni caso... Sì, Lola guarda fuori dalla finestra e col dito e l'isterico braccio levato punta in alto verso un cielo nuvoloso e cupo.

"Ehi tu! Sì, dico proprio a te! Ci vuoi degnare della tua presenza oggi?! Cappero! Non è possibile, un giorno intero senza neanche un po' di calore un po' di luce! Allora?! Che cosa rispondi eh?!"
"..."
"Rispondi!!"

"Eh... Lola?"
"Che c'è."
"Non vorrei sembrarti invadente, ma che stai facendo?"
"Niente."
"Stai sgridando il sole?"
"Mmm no..."
"A me sembrava di sì."
"Sì, embeh?! Qualcuno deve pur farlo!"


Oggi:

Ehi tu, mi senti? Scusami per ieri, ero un po' nervosa, sai com'è gli esami mi danno alla testa. Sei offeso?
No? Oh grazie, sei così buono!
Allora vado a studiare, buona giornata a te.
Ah senti, se ti va di rimanere tutto il giorno, non sarebbe male...
Ok! Ok! Non ti innervosire, sì sì, decidi tu. Beh sì è il tuo lavoro.
Ok, allora vado. Ciao!

Lola :-)

giovedì 9 giugno 2011

Operatori segreti

"No! Non farlo! Sei impazzita?"
Lola si blocca assalita dalle urla di Francis, rimane immobile con il gomito proteso e la mano pronta ad affondare un foglio di carta nella spazzatura. Ancora imbambolata in quella posizione da bella statuina chiede spiegazioni alla sua coinquilina.
"La carta è riciclabile e non va buttata nel cestino, bensì riunita in un mucchio che verrà poi legato solo e soltanto da uno spago, anch'esso riciclabile."
"Ma è un pezzo di carta, che sarà mai..." Ignorando la procedura appena consigliatole, Lola infila per bene il suo foglio di carta nel sacco della spazzatura funklandese.

"No, Lola! E se ci scoprono?!"
"Francis, devo ricordarti che si tratta di un innoquo pezzo di carta?"
"Non importa, loro possono venirne a conoscenza e risalire a noi!"
"Ma loro chi?"
"Non lo sai? Loro, Lola... gli operatori segreti!"

Istintivamente, senza averci ancora capito nulla, Lola viene colta da un fremito di paura...
"E, chi... Chi sarebbero questi operatori segreti?"
"Sono i controllori della spazzatura, aprono un sacco a caso e se ci trovano dentro materiale riciclabile... beh sono cavoli amari."
"Ma come fanno a risalire a me?!"
"Basta un semplice indizio, una busta indirizzata a tuo nome, il barattolo dello yoghurt naturale che mangi ogni mattina, uno scontrino di HM che certifica l'acquisto di un tuo vestiario, la quantità enorme di caffé che solo tu puoi avere consumato in tutto l'isolato,..."
"Ok! Ok! Aiutami a tirarlo fuori!!"

Lola e Francis, allora hanno cercato di estrarre il pezzo di carta dalla spazzatura, ma ormai si era tutto impiastricciato di fondi di caffè e scarti di frutta. Avrebbero dovuto rischiare...

"Coprimi le spalle..."
"Non so neanche perché mi hai portato con te, sei tu che hai combinato il casino..."
"Coprimi le spalle ti dico..."
"Seguimi, ora!"
Con scatto felino che manco Katwomen, Lola e Francis, si nascondono dietro alle bucalettere, dietro alla macchina nera, proseguono correndo fino al container dei rifiuti, aprono il coperchio e buttano dentro il sacco colpevole.

"Via! Via!"
"C'è un furgoncino blu... Oh Santa Maria! Quelli sono gli operatori segreti in borghese..."
"Muoviti! Scappaaaaaa!

Quella sera, Lola a letto, nel buio pesto della notte, fa i conti con la sua coscienza:
"Ti prego so che ho sbagliato, mea culpa, mea culpissima. Ok mea culpissimissima... ma fa che non mi scoprano, ti prego! Sono solo una studente come tante! Fa che gli operatori segreti in borghese non mi prendano con sé! Mea culpa, mea culpissima!"

Lola :-)

sabato 4 giugno 2011

Funkfunk cercasi...

Inutile. Molti di voi già lo sanno, quindi inutile dirvi che le funkfunk stanno per entrare nel periodo nero. Il buio pesto della tempesta sta per scaraventarsi su di loro. Si tengono per mano, guardano l'orizzonte quelle nuvole nere gonfie d'acqua, il vento che turbina i loro capelli, l'ansia e il terrore in fondo allo stomaco ficcata tra la torta al cioccolato e la fetta di pizza con la scamorza.... Cosa faranno le nostre Funkfunk di fronte alla perfidia nera del periodo degli esami?
Beh se la daranno a gambe, cari lettori. Sì, scapperanno e si perderanno in quel bosco dove credevano di trovare rifugio, nella grotta dove grondolano goccie di pioggia, oppure in quella capanna sull'albero che scricchiola ad ogni starnuto...

Funkfunk dove siete? Ritroverete mai la via verso quel tranquillo luogo che chiamiamo casa?


Lola entra nella funkcasa, è sera tardi. In corridoio si toglie la giacca di jeans e appoggia le scarpe sulla scarpiera, alza lo sguardo e... Frecce, frecce fucsia e verdi da per tutto. Dopo un attimo di sorpresa, si avvicina ad uno dei cartelli che tappezzano la casa e legge: "Según se sale, a la derecha por favor!"
Con il viso a forma di punto interrogativo, Lola comincia a seguire quello strano percorso tracciato nella funkcasa. Tappa dopo tappa, prima la cucina, poi la scarpiera di Tiff, la bacheca in corridoio, arriva di fronte alla porta di Francis. Un'ultima freccia gigante indica la maniglia...

"Ela, scusa se ti disturbo... Ma non ci riesco proprio a dormire..."
"Che c'è?"
"Ma cosa sono tutte queste frecce per casa? Le ho seguite tutte e portano lì."
Lola ed Ela girano gli occhi in contemporanea e fissano l'ultima freccia posta sulla maniglia della porta della camera di Francis.

"Ah sì, è Francis... ieri si sentiva persa e ha detto che aveva bisogno di direzioni"
"Di direzioni?"
"Sì, ha detto proprio così."


Se aveste qualche indicazione stradale, qualche cartina o anche semplicemente un numero di telefono d'emergenza, beh vi prego di contattarci al più presto. Le Funkfunk si sono perse e là fuori ha già cominciato a tuonare.

Lola :-)