sabato 28 maggio 2011

Il cielo in una stanza e le fragranze di Funklandia

Oggi voiiiiooo (perché la /gl/ a Francis manca, da vera italiana) presentarvi un’altra parte del nostro mondo funkiano....



Questa è l’opera d’arte che, nella Funklandia estiva, la natura è in grado di creare. Uno scorcio di cielo che ogni sera Francis ha l’onore di ammirare dalla sua finestra, un quadro magnifico di colori unici che ad ogni tramonto si sfumano a loro piacimento. Funklandia è una poesia, piena di colori, ma anche di profumi...

Passeggiando per il nostro piccolo quartiere, Ela ed io, abbiamo riscoperto le fragranze estive e festose di una città normale, non sotto esami. Tra profumi di grigliata e di cake della mamma, abbiamo avuto l’onore di assaporare immaginariamenteeeeee....

Ela: “Mmmmh che profumo di omelette”
Francis: “Secondo me sono fette di mele fritte con un velo di zucchero di canna! Quelle tipiche di qua, sai?”

Qualche metro piú avanti...

Ela e Francis, in coro: “Questo è odore di Big-Babol! Ma che c’azzeccano le Big-Babol qui?”

Perse per una via creepy, come l’ha definita Ela, non si poteva che sentire puzza di bruciato e scorgere  la sagoma di un uomo che dalla sua auto scaricava una cassa “con una bomba”, secondo Ela. Diciamo che Ela, in quel momento, nella via creepy, si sentiva un po’ turbata per la presenza di due BAMBINI sconosciuti che avrebbero potuto assalirla; per la solitudine delle case, in cui nessuno sembrava abitarci, e forse anche per la presenza di Francis, che sicurezza non le dava..

Funklandia è un mondo tutto da scoprire....
Buona notte a tutti!
Francis

giovedì 26 maggio 2011

Inorgoglionzzita e punto.

Settimana scorsa Ela ha avuto il suo secondo colloquio di lavoro (part-time/a scadenza/in concomitanza con università) del semestre. Come già per la prima volta, il suo look e la sua autostima sono stati sottoposti alle attente cure di Lola, la quale si è assicurata che non mancassero né mascara né sicurezza di sé. Ma questi piccoli accorgimenti, a volte, possono rivelarsi poco influenti...

"Lola, mi ha chiamato..."
"Chi?"
"Il tizio del lavoro..  E io mi sono inorgoglionzzita!"
"Ti sei che?"
"Mi sono inorgoglionzzita, caspita! Dovevi sentire come me lo ha detto, Abbiamo preso qualcun'altro. Punto. Gli uomini, queste cose, proprio non le sanno fare. Non sanno formulare le parole. Mi ha detto: ho scelto qualcun'altro. Punto."
"Punto?"
"Punto. E allora io mi sono inorgoglionzzita."
"Ti sei inorgogli..."
"Sì inorgoglionzzita. E gli ho detto che ho anche altre idee, io. Punto."
"Gli hai detto così?!"
"Sì, così tranne il punto"
"Allora ti sei veramente inorgoglionzzita... Ci voleva proprio un neologismo..."
"Sì, lo so, non sono il tipo che s' inorgoglionzzisce ma certe volte proprio ti scappa. Punto."
"Punto."
"Punto e basta."


Lola :-)


P.s.
"Elaaa, ma inorgoglionzzita con due z o una?!"
"Due. Rende di più. Sì, mettine dueee!"

martedì 24 maggio 2011

Festeggiare la vita

"Sai O'Tactac, non so se sono pronta a compiere gli anni. Mi aspettavo di raggiungere qualcosa... la laurea, un lavoro o qualcosa del genere. Non so se voglio fare vent... vent... vedi non riesco neanche a pronunciarlo!"
 "Beh Lola, non tutti hanno compiuto 24 anni. Non tutti ce l'hanno fatta."
 "..."
"Non capisci che quando compiamo gli anni noi festeggiamo la vita. Noi festeggiamo la vita e io, oggi, festeggio te."

Quella sera Lola si è guardata allo specchio. Nei suoi grandi occhi verdi ha letto i volti delle persone che l'hanno guardata, accarezzata, spronata. Dal contorno delle sue piccole labbra ha riascoltato le mille parole dette e i baci dati col cuore. Le sue sopracciglia, che a volte si increspano in un'espressione seria e preoccupata, le menzionavano O'Tactac, lui che sempre cercava di rasserenare quei suoi solchi espressivi. Le sue mani fini e la sua esile figura le ricordavano i momenti in cui si è fatta valere anche quando sembrava debole. I capelli sottili biondo cenere le raccontavano di suo padre, mentre i zigomi alti della forza di sua madre. Le lievi e quasi inesistenti lentiggini descrivevano le sue sorelle, belle e vere. Il suo sorriso non faceva che cantare le risate scoppiate per una figuraccia o una battuta di Francis, Ela o Tiff. Un'ultima sbirciata agli occhi, le sembravano più tranquilli, più consapevoli.

Un'ultima occhiata per capire che la vita è scritta sulla nostra pelle. Un ultimo sguardo per comprendere che Lola, quel giorno, aveva finalmente festeggiato la vita.



Lola :-)

sabato 21 maggio 2011

La PeRsOnIfIcAzIoNe

Scrivo perché ho voglia di scrivere, e anche se ho mille cose da fare, sento il bisogno di risorgere dal mio silenzio di questi ultimi mesi...

Ciao a tutti!! e benvenuti ai nuovi follower!! J Mi chiamo Francis, studio filologia spagnola e inglese, perché questo è il termine che devo usare sul mio CV (peró la parola F-i-l-o-l-o-g-i-a c’ha del poetico nel suo, non è una parola fredda).

Beh, che dire, sono sotto esami e invece di passare le ore a studiare come una matta mi perdo per le mura della Funkcasa, il mio piccolo mondo nato quattro anni fa insieme alle mie mitiche amiche-e-compagne-di-avventure-e-o-disavventure, a dipendenza di come si vogliano chiamare...
Per le vie della Funkcasa si trova di tutto: le note musicali di Ela, che danzano per le camere funkfunkiane; la solarità di Lola, che ti abbaglia fin dal mattino e gli occhi sorridenti di Tiff, che anche se non parlano ti sorridono...

In mezzo a tutto questo ci sono anche gli oggetti delle Funkfunk. Per iniziare, le centinaia di scarpe di Tiff, che quando scappano dai loro ripiani della scarpiera,  rendono il percorso Funkiano difficile da percorrere. Altro ostacolo è l’appendiabiti, originariamente molto elegante e posato, si è trasformato in una montagna ripida e instabile di giacche e cappelli di Ela e Lola. Il calendario della Raiffeisen, appeso nel posto piú tattico della cucina, è un altro oggetto importante, perché, anche se Lola sta cercando in tutti i modi di fermare il tempo, Lui ci ricorda che oggi è sabato e non domenica, e che maggio niente ha a che vedere con giugno. Il tempo è ciclico, e anche se noi, Funkfunk, abbiamo inventato il giorno 32, il giorno dei santi Lola, Ela, Tiff e Francis, il tempo funkiano non potrà spodestare il tempo ciclico se non nel mondo Funkiano.

Questo è il nostro piccolo mondo, dove gli oggetti funkiani si personificano, le Funkfunk acquisiscono i loro superpoteri e gli invitati lasciano le quattro mura funkiane chiedendosi se quello che hanno ammirato faccia parte della realtà o della loro immaginazione...

Sta a voi decidere cosa credere...

Francis :) (nome in stortino, come direbbe Tiff)

giovedì 19 maggio 2011

La bottega delle meraviglie e il ragazzo col grembiule

Funklandia è considerata una città nordica. Le sue freddi temperature, le piogge frequenti e quella cordiale compostezza caratteristica dei suoi cittadini, non possono che confermarlo. Ma se percorri la via antica, se cammini costeggiando il fiume sulle pietre levigate ed il marciapiede stracolmo di gente, se raggiungi l'immensa cattedrale con le sue due torri identiche, se ascolti il suono di un tango suonato da un violino, un violoncello e un sassofono tra le mani di tre giovani olandesi, sì proprio lì, ci sei quasi, ora entra sotto il porticato e segui il profumo di lavanda...

"Entriamo!"
L'insegna fa leva su ricordi lontani, le funkfunk li assaporano: sanno di sale e di anguria ghiacciata. Lola apre la porta del negozio e un piccolo campanello da il benvenuto a tutte le Funkfunk.

"Guten Tag Fräulein. Buongiorno signorine".
Un giovane ragazzo dall'accento tedesco saluta le Funkfunk, come avrebbe fatto un qualsiasi signore negli anni '50. Un po' stranite da tanta gentilezza e riverenza, le nostre ragazze rispondono con un apatico e istintivo "Ciao, Hallo...".

Senza dire una parola, cominciano a girare per gli scaffali in legno e ferro battuto. Di fronte a loro si apre allora un locus amoenus, una camera delle meraviglie, una voragine tra il presente e il passato. Bottiglie dalle forme tonde e coraggiose, cestini di vimini e lavanda profumata, mille fragranze miscelate in lattine e ampolle. Poi oggetti di legno e utensili appartenente ad un'altra epoca, mortai e distillatori. Per non parlare di focaccine, taralli, e spezie provenienti da calde terre. Le nostre Funkfunk non parlano, non vogliono spezzare quella strana atmosfera, si guardano l'un l'altra sgranando gli occhi.

Quando Francis si avvicina ad una lattina di olio, le ragazze sussultano.
"Posso aiutarvi?" il ragazzo della bottega è comparso improvvisamente alle loro spalle.
"Ehm, sì. Mmm, questo è olio..."
"Questo è un olio prelibato, ein köstliches und feines Öl..."  Non lascia che Francis termini la frase, prende la lattina e ne versa il contenuto su di un piccolo cucchiaio di ceramica bianco, poi prende un'altra lattina dai colori aranciati e versa una sola goccia sullo stesso cucchiaio.
"Ecco, care signorine, questo è olio alla menta. Ora provate a gustarlo con un goccio di aceto al mango. Mit einem Tropfen von Mangoessig, probieren sie mal, meine liebe Fräulein".

Le Funkfunk assaporano quella meraviglia e Lui, il ragazzo col grembiule ne descrive la sensazione.
"Sapete, la menta dona tutto questo sapore perché è pressata direttamente con le olive, è sublime, è sublime."
Lola allora nell'orecchio di Ela: "Digli di ripeterlo."
"Cosa?"
"Come lo pressano e quell'aggettivo lì. Digli di ripeterlo"
"Ma perché?!"
"Ripeterlo!"
"Ok, ok... Entschuldigung, wie bitte?"
"Dicevo che, il sapore è tanto sublime perché la menta è pressata direttamente con le olive, ist SUBLIM."

Le Funkfunk ripetono in coro: S-U-B-L-I-M...

Alla cassa il ragazzo con il grembiule si informa sull'origine delle Funkfunk, il loro accento le tradisce sempre. Dal Ticino, spiegano loro. Raccontano di come la lingua può creare problemi a volte.
Lui sorride: "Per alcune cose, per le cose più importanti, le parole non servono. Adieu liebe Fräulein"
Le saluta e rientra nel retro della bottega, portando via con se quel suo grembiule verde.

"Ma dove siamo state? E quello chi era? Ma da dove veniva? Era tutto strano, era tutto così lontano dal nostro mondo, era tutto... Non so, non riesco a trovare la parola..."
"Sublime."
"Sì, sublime."

Lola :-)

mercoledì 18 maggio 2011

L'antidonna

Francis:
Una camicia azzurra con una lieve e trasparente gessatura. I capelli bruni, pieni e lunghi, lasciati cadere con naturalezza fin sotto le scapole. Un jeans semplice e un semplice paio di sandali alla zingara. Per proteggersi da un altalenante vento freddo poi, una giacchettina blu notte lunga e sottile.

Tiff:
Tacchi. Sì, tacchi per forza. I capelli ondulati e impazziti per seguirla più facilmente nelle sue continue corse. Un leggins attillato ed una T-Shirt colorata o era solo fucsia? Sì, era fucsia, in tinta con le unghie. Un trucco deciso a farle risaltare i grandi occhi castani e un filo di lucidalabbra perché mai bisogna tralasciare la fonte dei suoi sorrisi.

Ela:
Una frangia scura sugl'occhi, due nocciole nere e profonde. Acqua e sapone, jeans e maglietta. I capelli fini raccolti a metà sui lati del viso. Delle ballerine nere che ricordano i movimenti di una danzatrice o i ritmi di una musicista. Come dimenticarsi degli accessori. Un piccolo ed elegante braccialetto verde, tanto prezioso perché fatto e pensato da lei stessa.

Lola:
Un training marrone in contrasto con i colori pastello, tipici della primavera. La pelle asciutta e seccata dal tempo funklandese. I capelli incastrati in una crespa cipolla. Gli occhi verdi sciupati dalla compagnia di profonde lune blu. Qualche brufolo senza nome né discendenza. E, maledetti cartelloni pubblicitari con i bikini di quest'estate, pure qualche chilo in più.


"Guardatemi!"
Le ragazze non capiscono.
"Guardatevi!"
Continuano a non capire.
"Non capite? Sembro..."
"Sembri?"

"Sembro l'Antidonna. Buongiorno mondo, eccomi!"


Tra qualche giorno, Lola compierà gli anni. Sta per iniziare la fase critica, in cui il ciclo vitale si fermerà e ripartirà, in cui la sua identità morirà e rinascerà. Come si è compreso, ora, la nostra Lola, sta attraversando il momento calante. Vi informeremo sulla prossima risurrezione del suo "Io", sperando avvenga il più presto possibile.

domenica 15 maggio 2011

La cicogna

Con un pigiama indosso, tanto largo che ci si potrebbero vestire due ippopotami, Ela entra in cucina. Lo sguardo assonnato e una mano intenta a stropicciarsi l'occhio destro. Lola è già in cucina alle prese con il consueto rito magico della colazione. Un momento solenne, in cui il suo sistema nervoso viene rimesso al mondo da un amaro caffé e da una fetta di pane rifornita di marmellata ai lamponi. Questa mattina però l'effetto del risveglio sembra avere avuto un impatto inconsueto...

"Ciao Ela, ascolta."
Ela, è un tipo -vivi e lascia vivere- quindi non fa notare alla sua coinquilina che forse, in quel momento, con la testa ancora sognante e lo stomaco vuoto, lei preferirebbe non ascoltare.
"Ela. La scienza si può anche sbagliare. La scienza non è un assoluto, non può esserlo!"
"Aha..."

Lola non può parlare a tono alto, perché di là Francis ancora dorme, ma la sua voce bisbigliata trasmette tutta la decisione e la serietà necessarie.
"Ela, ascolta. Io studio storia. Sono abituata al pensiero scientifico, a spezzettare teorie a trovare cause e fattori, a collegare strutture filosofiche. Ma c'è un limite. C'è un momento in cui bisogna abbandonare i porti sicuri della razionalità, capisci?"
"Aha..."
"La scienza non ci permette di credere, mi segui?"
"Aha."
"E io, cara la mia coinquilina, ho le prove. Ho un caso ben specifico. Un'eccezione."
"Ah."

Lola fruga nel suo telefonino, cerca una fotografia, la prova della confutabilità dell'assolutismo scientifico.
"L'altro giorno camminavo tranquilla, ho alzato lo sguardo e ho visto una cicogna. Una cicogna sul tetto, capisci? Era vicino al camino. Aveva appena lasciato un bambino in quella casa, è ovvio. Ho visto una cicogna che portava un bambino! Guarda, ho fatto la foto!"
"Ma Lola."
"Ma Lola cosa?"
"Ma Lola. Quello è un airone!"

"Ecco perché! In realtà sono gli aironi che portano i bambini. Altro che cicogne!"


Può capitare, in Funklandia, che razionalità e irrazionalità s'incontrino, si piacciano e si sposino. In Funklandia, può accadere di credere nell'inspiegabile.


Lola :-)

venerdì 13 maggio 2011

Requiem per Pisa

Penso che Otello e Amleto siano i cactus con più “follower” su questa terra. Stanno tutti facendo il tifo per queste povere piante grasse in balia delle mie cure … e sottinteso è che il mio pollice, anche se controllo ogni giorno, non si avvicina per niente alla tonalità di verde a cui aspiro. Al massimo si tingerà di grigio, con delle striature kaki …
Vi voglio però raccontare la storia di Pisa:
Narra la leggenda che nella casetta di Lola viveva un tempo un piccolo cactus storto. Glielo aveva donato il suo professore di biologia, un uomo entusiasta ed energico, che pur di non buttare via i cactus usati per fare gli esperimenti, li aveva regalati ai suoi allievi prediletti. Lola non si lasciò scappare quest’occasione; lo chiamò Pisa visto che cresceva nella stessa direzione della famosa torre, lo portò a casa e lo curò con tutto l’amore che si può dare a una pianta con le spine (??). In quei remoti tempi, Lola aveva la vena del giardiniere e riuscì persino a farlo crescere. Pisa stava bene, dunque, viveva tranquillo e beato sul davanzale della cameretta di Lola. Un giorno, tuttavia, la famiglia di Lola traslocò. Impacchettarono ogni cosa, fecero inventari interminabili pur di non dimenticare nulla, ma Pisa non ce la fece. Venne dimenticato sul davanzale della finestra e visto che le cure amorevoli di Lola vennero meno, morì solo e abbandonato un giorno soleggiato di primavera. Da allora su Lola è caduta la Maledizione del Primo Avvizzimento e mai più è riuscita a far crescere una pianta come era riuscita con il povero Pisa.

Questa leggenda è basata su fatti realmente accaduti. Che mi sia di esempio per non trattare Amleto e Otello allo stesso modo!J … sperando che sopravvivano alla mia incompetenza, nonostante i loro nomi profetizzino una fine tragica.
Che la Maledizione del Primo Avvizzimento non cada anche su di me! :S
La vostra preoccupata Ela

lunedì 9 maggio 2011

Noi, con la N maiuscola

"Ragazzeeeee! Siamo famose! siamo diventate qualcuno! Dico Qualcuno con la Q maiuscola, dico! Ragazzeeeeee, dove siete?!"
"Ehi Lola, siamo qui ma che è successo... respira... Q maiuscola? Siamo famose? Ma di che parli?"
"Noi! Dico Noi con la N maiuscola, dico! Noi siamo Qualcunoooo!!"
"Noi siamo qualcuno... Si. Ehm, che significa? Lola quando sei elettrizzata non si capisce mai un tubo!"
"Ok, ok, mi calmo. Uno, due, tre... il papa non è re, cocco cocco deeee. Ecco. Allora, Noi siamo Qualcuno perché le Funkfunk piacciono! Capite? Noi Funkfunk piacciamo e piacciamo con la..."
"Sì con la P maiuscola... Senti o sputi tutto chiaramente o qui cominciamo a torurarti. E farà male, molto male."

Lola, si siede lentamente su una sedia della cucina. Il capo chino, le mani intrecciate in una posizione austera. Poi alza lo sguardo e sorride pronunciando

"Abbiamo ricevuto il nostro primo premio da Blogger!"


Le Funkfunk16 ringraziano la carissima Tiziana per averci regalato il "One Lovely Blog Award", il nostro primo premio ricevuto su Blogger. Per noi significa molto. Vi consigliamo inoltre di fare 4 passi per il Blog di Tiziana, ne vale la pena. Oltre al contenuto vi colpirà l'attenzione e la cura che Tiziana mostra verso i suoi commentatori e i suoi follower.


Il premio vuole che si dicano sette cose su di noi e che venga inoltrato ad altri 15 blog. Le funkfunk hanno deciso di premiare a loro volta solo i blog che più seguono e che più le emozionano.


7 cose sulle funkfunk16:

1. Le Funkfunk 16 amano la nutella e la cioccolata. Sì, scusate, questa doveva andare proprio al primo posto.
2. Ela ha due cactus nani, Otello e Amleto. Le altre Funkfunk stanno scommettendo sulla data della loro morte. Tutte prevedono che l'evento avverrà entro la fine di quest'anno.
3. Nel funkappartamento c'è un lampadario che la regina vittoria ci ha lasciato in donazione. Qualcuno è interessato a comprarlo?
4. Le Funkfunk hanno un vicino di casa che ama stare a dorso nudo sul balcone. Francis l'ha chiamato Gigi.
5. Quando sono nervose o preoccupate, basta sentire Ela che intona una canzone di Bob Dylan o di Brandie Carlile che tutto passa.
6. In casa Funkfunk è bandito l'aglio. Lola ci ha provato a inserirlo di nascosto nei pasti funklandesi ma le altre l'hanno minacciata: O lui o noi!
7. Le Funkfunk non hanno idea di ciò che accadrà dopo la laurea o più in generale nel loro futuro, ma sanno di certo che ne valeva la pena. Di fare cosa? Di fare tutto.



I blog che più seguiamo e amiamo:
- Citiamo il blog di Tiziana descritto prima, andate a darci un'occhiata!
http://aspassocontizi.blogspot.com/

- Non si può tralasciare Lucia, una bravissima fotografa autodidatta che interpreta i suoi scatti come un regalo donatole da un mondo parallelo. Capirete che ha ragione non appena darete uno sguardo alla magia delle sue fotografie.
http://lucia-moretti.blogspot.com/

- L'intelligentissima Marta che in Parlapà ci emoziona con le sue etimologie.
http://parlapa.blogspot.com/

-La conoscerete tutti, ma come si fa a non citarla? Con i suoi suggerimenti, Turista di mestiere, ti fa venire voglia baciare ogni singolo angolo di questa matta terra.
http://turistadimestiere.blogspot.com/

- C'è chi usa le parole, chi la musica e chi invece riesce a trasmettere tenerezza ed eleganza con il semplice aiuto di una matita ed un tocco di colore. Stiamo parlando di Inapencil, è sublime!
http://inapencil.blogspot.com/


Avremmo potuto citarne molti altri, ma questi sono quelli che seguiamo da più tempo e quelli che hanno rappresentato molte volte una fonte d'ispirazione.

Vi abbracciamo tutti,
Le vostre Funkfunk 16.

venerdì 6 maggio 2011

Periodo di magra

È una settimana strana nel funkappartamento. Ci sentiamo come anestetizzate da tutte le cose che dobbiamo fare, i nostri occhi vedono un mondo ovattato e ci muoviamo a rallentatore. La prova più significativa è il nostro funk-frigorifero. Di solito, al contrario di quello che si può pensare di studentesse universitarie, è sempre stra-pieno e assomiglia a quello di una nonna italiana che sta per preparare il menu del pranzo della domenica per tutta la famiglia.
Ma questa settimana, no.
Franz apre il frigo e con un “Mpff” attira la mia attenzione. Guardo anche io e vedo un abisso. Il candore dei ripiani riflette la luce della lampada al neon della cucina e quando mi scappa un “o no” ad alta voce sento l’eco: … o nooo, o noooooo.
Sul fondo del frigo si è formata una pozza: sono le lacrime di questo povero elettrodomestico che si sente trascurato.
Andiamo avanti a toast e caffè. Manco fossimo in prigione.
A metà settimana decido che non si può andare avanti così. Abbiamo bisogno di rifornimenti. A fare la spesa ci metto un’eternità perché è da talmente tanto tempo che non vedo gli scaffali del supermercato che mi fermo a parlare un po’ con loro e mi raccontano gli ultimi gossip: l’aranciata ha lasciato il vino bianco perché si è innamorata di un Merlot del 2006, mentre il latte di capra è caduto dallo scaffale più in alto ma non si è fatto nulla perché è atterrato su una mozzarellona gigante.
Quando salgo le scale del nostro palazzo mi sento una vera eroina, salgo piano le scale per assaporare il momento e … in sottofondo sento la colonna sonora dei Vangelis che mi accompagna: the Conquest of the Paradise.
Arrivo a casa e ricarico il funk-frigo, che cortesemente mi ringrazia facendomi l’occhiolino,  sono contenta di aver fatto felice così tante persone oggi.
Arriva Franz, apre il frigo, mi guarda e sulla sua faccia assume quell’espressione da maniaca avvilita che solo pochi oltre a Jack Nicholson, Conan il Barbaro e Franz stessa sanno fare e grida: 
Abbiamo il frigo pieeeenooo.
Il cibo non è solo fonte di vita …, nella funkcasa si tratta di una vera e propria ossessione. 
Ela:)

mercoledì 4 maggio 2011

Un ordinario rientro a casa

"Funkfunk belle? Ciaooo!"
"Ciao!"
È solo Ela a rispondermi. Solitamente scoppia un ciao comunitario non appena la chiave gira nella serratura. Il corridoio è vuoto, la camera di Francis è socchiusa... strano.
"Ela, ma Francis dov'è?"
"Non so, non è in camera?"
Una voce, accortasi di essere calata al centro dell'attenzione, riemerge da qualche angolo nascosto dell'abisso Francisiano.
"Sono qui..." risponde con voce fioca, stanca ma articolata.

Mi avvicino a quella porta socchiusa, ogni passo è un quesito.
"Francis?"
"Mmmh..."
"Ciao, tutto bene?"
"Mmmh..."
"Mmmh che? Perché non rispondi?"

"Ho deciso di disintegrarmi e stavo facendo le prove."


Quando si varca il funkappartamento bisogna prepararsi a tutto.
A tutto tranne che all'ordinario.

Lola :-)




P.S.
"Ah Lola, prima di decidere di disintegrarmi ho fatto il sugo alla bolognese, se ne vuoi un po'."
"Meno male che l'hai deciso dopo allora..."
"Mmmh..."