sabato 18 febbraio 2012

Ma dov'è finita?!

Ehi tu! Dove ti sei nascosta? Mmmh cerchiamo un po' nella funkcasa, da qualche parte dovrà pur essere. In camera sua? No... Mamma che disordine. Sotto il letto? Nemmeno... E che polvere. Forse si nasconde nell'armadio, nel bagno, in cucina. Ma niente, niente e niente. Uffa Lola dove sei finita?!

Cari lettori, mentre Ela cercava di sopravvivere tra una nuova consegna di quadri e i capricci del suo ex capo alla galleria, mentre Francis viaggiava dall'altra parte del mondo e poi tornava a fare la supplente in una classe di scapestrati, Lola ha iniziato il suo nuovo lavoro. Sì, sul serio! Ve la ricordate alla ricerca pazza e triste di un posto di lavoro che le desse un po' di soddisfazione? Ebbene l'ha trovato! È una stagista e si occupa di traduzioni.

"Ciao O'Tactac."
"Ciao Lola! Allora com'è andata la prima settimana?"
"Bene, molto bene..."
"Sono contento, ma cos'è quella vocina?"
"Sono un po' stanca, fare la pendolare da Funklandia a B. è impegnativo, in tutto impiego quasi due ore di viaggio."
"Eh... ti piaceva quando stavi chiusa nel tuo guscio, quando era tutto casa-università eh? Ti piaceva quando non c'era da calcolare il tempo che avresti impiegato a fare la doccia, a preparare il pranzo per il giorno dopo e a sistemare le cose in borsa, eh? Ti piaceva quando non dovevi organizarti le settimane già settimane prima? Eh?"

Lola sente avvamparsi la faccia, comincia a stringere i pugni dal nervoso. O'Tactac faceva il maestrino... Cosa che lei non aveva mai sopportato.

"O'Tactac, ma cosa dici..."
"Il lavoro allarga i tuoi confini, i tuoi limiti, allarga, capisci?"
"Allarga..."
"Sì allarga tutto, Lola, tutto..."

Lola pensa a quell'"allarga", a quel verbo che apre e trasforma i confini, che non conosce barriere se non per valicarle definitivamente. O'Tactac aveva ragione.
"Forse hai ragione, quest'esperienza cambia le cose, allarga i vecchi confini."


"Certo, Lola! Allarga tutto, tutto. Pure il portafoglio!"



Una Lola sorridente e più "allargata" vi saluta tutti! :-)

lunedì 6 febbraio 2012

Giornata NO per le Funkfunk!

Oggi Ela ha rovinato inspiegabilmente la fiancata della sua macchina e Francis, tornata a Funklandia per un piccolo soggiorno, non perde tempo a fare figure fantozziane.

Dopo un colloquio di lavoro insoddisfacente, Francis girovaga senza meta per Funklandia. Nel bel mezzo del freddo siberiano e di rumori assordanti, sente squillare il suo telefonino. È un numero di Funklandia.

Francis: “Pronto”

Lei: “Buongiorno sono la segretaria dell’istituto di Management, Technology and Economics del politecnico di Funklandia. Lei ha mandato un curriculum per fare l’assistente, è lei la Signora Francis?” chiede Lei in un tedesco masticato. Francis, ovviamente, si è persa per strada mezza frase, ma tenta in tutti i modi di ricostruire i tasselli mancanti e, con voce un po’ incerta, risponde:

F: “Sí, sono io”

Lei: “La chiamo per prendere un appuntamento. Sarebbe disposta a fare un colloquio?”

F: “Sí, certamente” risponde Francis con il suo tedesco-super-italianizzato, ma Lei la corregge.

Lei: “Sí, volentieri” 

F: (ma cosa cambierà mai tra “Sí, certamente” e “Sí, volentieri”?)

Lei: “Avrebbe tempo di venire domani?”

F: “Si, ma... ehm... si... eh... (tre ore per dire) Posso solo alle 4” (Perché solo alle quattro? Ma come si dice ‘pomeriggio’?)

Lei: “Ah, solo alle 4?”

F: “Si, perché la mattina ho.... ehm...”

Lei: “Ha una lezione all’Università?”

F: “Si, ho una lezione all’Università” (nooo, all’Università non ci sono lezioni) “No, non ho una lezione all’Università. Devo andare dal....ehm....eh....’dentist’?” (Cazzata colossale. Che figure! Ma cosa ho detto?)

Lei ovviamente non capisce cosa significhi ‘Dentist’ e, confusa, chiede a Francis di ripetere la frase.

F: “Devo andare dal ‘Zahnarzt’” (In realtà ho un altro colloquio di lavoro, peró, sa, non posso dirglielo)

Lei: Ride. “Ah, deve andare dal ‘Zahnarzt’”

F: (Che figure di merda!)

Lei: “Va bene. Allora che ne dice di venerdí?”

F: “No, venerdí non posso. (Che casino!) Domani lei a che ora ha tempo?” (ricominciamo dall’inizio.)

Lei: “Lei a che ora deve andare dal dentista?”

F: “Alle 10”

Lei: “Quanto pensa di metterci?”

F: “Mah, non saprei, un’ora?!”  (sogghigna)

Lei: “Allora possiamo fare alle 9?”

Problematicamente ma finalmente Lei e Francis giungono ad una conclusione. Ma non è finita qui....

Lei: “Bene. Io sono in via ....... numero ...... Lei deve ...... Tutto chiaro?”

Francis: “Scusi, non capisco bene il tedesco (No, questa è un’altra cazzata colossale. Sono finita). Non ho capito, scusi?”

Lei sta in silenzio per un attimo. Francis suda freddo e pensa a tutte le cazzate dette e al rumore assordante che le crea ancora piú confusione.
Lei ripete con pazienza la frase e saluta Francis.
Francis, frastornata e ibernata, utilizza le sue ultime forze per permettere alla mano ormai immobile dal gelo di conservare il telefonino in tasca.

F: (Ma che casino ho fatto? Si è messa pure a ridere..)

Francis, demoralizzata

P.S. Chissà cosa accadrà domani....

venerdì 3 febbraio 2012

promessa solenne

Dopo troppo tempo che me ne sto in silenzio, prometto che entro settimana prossima scriverò un post... visto che Lola ha già minacciato di chiudere il blog per la nostra, mia e di Franz, assenza ingiustificata. :)
Mentre io e le mie muse ci mettiamo d'accordo vi mando un grosso bacio e un sorriso mentadent,
le funkfunk non sono sparite...:)!

Bisou bisou e a prestissimo

Ela :D