giovedì 23 dicembre 2010

Il ritorno e qualche mannaggia!

Tutta imbacuccata, piena di valige e borse, per l'esattezza quattro, cerco di trascinarmi al binario per prendere il treno verso la tanto desiderata casa ticinese.

"Na... Antò, qual'è stu trenu?"
"Chissu..."
"No chissu no... Mannaggia mo' c'amma fa?"

Vedo, anzi non vedo ma sono costretta a guardare perché troppo eccentrici, una coppia di signori sulla sessantina. Lei vestita con un poncho color fucsia, lui molto sobrio con la classica coppola in testa. Capisco che sono in difficoltà e mi avvicino, seppur con fatica, le braccia infervorate di dolore causato dai miei dolci bagagli.

"Signora posso aiutarla, dove deve andare?"
La donna imbrindellata di giacca e accessori rigorosamente fucsia rimane sorpresa non so se dal mio interesse o dal fatto che parlassi italiano. Ha due orecchini di perle che le allungano i lobi, talmente grandi da sembrare due bianchi mandarini luccicanti.

"A Millannno, mannaggia!"
"Bene signora, allora deve sicuramente prendere questo treno, il cisalpino italiano purtroppo è rotto. Questo è il treno sostitutivo. Guardi adesso chiedo al controllore."

Mi rivolgo al controllore e gli chiedo in tedesco quale sia il treno diretto a Milano. Lui mi risponde in italiano con accento veneziano...  Sia io che la signora ce ne sorprendiamo. Il controllore ci spiega che bisogna prendere proprio quel treno e poi cambiare a Chiasso. La signora infucsiata però non ne vuole sapere:

"Nooooo, io non vogl' cambià u trenu!"
"Signora purtroppo, l'altro treno è rotto..."
"No, e mo' i posti reservati? Mannaggia!"
"Purtroppo non ci sono più, ma non si preoccupi troverà sicuramente posto e a Chiasso sarà facilissimo cambiare treno."
"Senta giovine," la signora con i mandarini di perle si rivolge ancora al controllore veneziano "ma se agg' cambià a Chiass' è megl' ca salgo davanti o dietro u trenu?"

Ebbene dopo avere discusso animatamente su quale fosse il vagone più strategico, più confortevole, più tranquillo, più sicuro i signori si decidono a salire sul "trenu". Con le valige addosso cominciano a camminare verso la porta del vagone, ad un tratto però la signora infucsiata e mandarinata di perle si blocca e si gira verso di me:
"Signorì ma lei che non sale?"
"No, signora io vado a Lugano."
"Ah lei abbbita a Lugano, mannaggia..."
"Sì vado a casa per il natale, sà per festeggiare"
"E allora buon natale, buon natale signorì!"

"Buon natale!" cara signora tutta fucsia e perle, piacere di averla conosciuta.

Mi carico dei miei bagagli da carovana e cerco goffamente di salire sul treno. Ma mentre faccio quell'enorme sforzo mi sfugge di bocca un'imprecazione insolita, mi scappa un "mannaggia!"
Sorrido e mi sistemo nel vagone.

Lola :-)

6 commenti:

  1. Ciao Sorellina! Bravissima questo post mi ha divertito molto! hai reso proprio l'idea! Un abbraccio alla mia scrittrice preferita!!

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  2. Spero che sia arrivata a destinazione (tu... ma anche la signora dei mandarini vah) con tutti i bagagli e le braccia!
    Io scendo domani. Affaire à suivre...

    Buone Feste ragazze!

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  3. Cara Spiessli, io sono arrivata tutta intera, immagino anche la signora dei mandarini :-)
    Andrà benissimo anche il tuo viaggio, è uno stress ma è bello trovarsi tutti a tornare in "patria".
    Buone feste anche a te! un abbraccio, Lola

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  4. io colgo l'occasione per gli auguri di Nataleeeeee!! :)

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  5. Hahahaha Lola, bellissimo!! Anke Ela ed io oggi ci siamo godute "scenografie all'italiana"..soprattuto, c'erano due miei coetanei, che sollievo, sembrava di essere in Italia:D

    "stai ca', stai ca'...e dassa i valigi docu" hihihi..

    Un bacio Lola bella

    @Roberto: Buon Natale anke a te!!e grazie per farci visita!!

    Francis

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