giovedì 9 dicembre 2010

Il monologo interiore di Bonnie

Sottotitolo: Pensieri invece di appunti: uno scorcio nella mente di Ela (!)
Premessa: Giovedì sera, tempo di cinema latinoamericano. Franz & Ela, come Bonnie & Clyde, si avventurano nel cinema con la voglia che è pari ai gradi centigradi fuori … sotto zero. Tra uno sparo e l’altro del film brasiliano, Ela lascia liberi i suoi pensieri:

Franz non sta ascoltando. Studia per un’altra materia. È una buona idea. Nemmeno io ascolto. Nemmeno studio. Questa, abbiamo deciso, è l’ultima volta che veniamo. Non ne possiamo più di arte cinematografica sudamericana. La maggior parte delle persone non sta ascoltando, pochissimi prendono appunti. Ho voglia di cantare una canzone. Quando torno a casa la prima cosa che faccio è prendere in mano la chitarra e cantare una canzone. Non tolgo neanche le scarpe. Ogni tanto la mia chitarra proprio mi manca. Soprattutto quando vado in vacanza. Non riesco a togliermi dalla testa il ragazzo che questa mattina in classe si è portato un’intera retina di mandarini. Ne mangiava uno dopo l’altro. Ma come ha fatto a mangiarsi 2 chili di mandarini? È buio. C’è odore di banana. Stiamo guardando un pezzo di film brutale. La mia vicina, non Franz, mangia la banana. Ma io ho voglia di un mandarino;). Una ragazza ha colto l’occasione per andarsene. Perché non è venuto in mente anche a me? Devo convincere Franz a fare la stessa cosa. (Conoscendola non sarà difficile). Che noia. Ho voglia di un mandarino. Dopo dobbiamo andare a fare la spesa. Non abbiamo più carta igienica. È gravissimo se in un appartamento manca la carta igienica. Ognuno da la colpa all’altra. È proprio una cosa essenziale. Che mondo sarebbe senza carta igienica? La prossima volta che diventa buio e guardiamo un pezzo di film ce la filiamo. Come Bonnie & Clyde. Franz si è risvegliata dal suo pseudo-studio e mi ha chiesto se sto scrivendo un romanzo. No. Però forse anche i famosi flussi di coscienza che ha scritto Virginia Woolf sono nati così, dalla noia. La noia dovrebbe essere sempre trasformata in energia positiva. Che ore sono? È già passata mezz’ora? Quando mi annoio a scuola penso che una lezione è lunga un’ora e quarantacinque minuti. Cioè tre mezz’ore. Vado a tappe. Adesso ho controllato. È passata solo la prima mezz’ora…
Franz guarda l’orologio anche lei: “Solo 30 minuti… noooooooo”.
Poco dopo diventa buio di nuovo. Bonnie  & Clyde se la svignano J Ela

4 commenti:

  1. bellissimo! grandi le mie Bonnie & Clyde! Ela ma poi il mandarino l'hai mangiato?

    Lola

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  2. jahahahahha!!! eppure continuate a frequentare i film latini...hahahaha!!!! ;D

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  3. ahah divertente e realistico...conosco bene la sensazione che si prova durante lezioni o simili che sembrano non finire più!
    Trovo questo blog molto carino...ripasserò a trovarvi! :)

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  4. =)=)
    Purtroppo mia cara Second Wind non abbiamo molta scelta non possiamo mancare troppe lezioni, ma comunque questa era proprio l'ultima volta... come vedi non combiniamo nulla di intelligente guardando i film sudamericani..
    Grazie mille Zuccaviolina! Già, le lezioni che non finiscono mai... però andare a tappe sull'orologio ogni tanto aiuta;) Torna presto a trovarci! Bisous Ela:)

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